L’ultimo a iscriversi al suo fanclub è stato Chris Martin. Il frontman dei Coldplay ha pubblicato sui social un video in cui canta una delle canzoni contenute nel disco, “Casual”. La sua esibizione sul palco del Lollapalooza a Chicago lo scorso 1° agosto ha fatto scatenare 120 mila persone. Il singolo “Good luck, babe!” viaggia spedito verso il mezzo miliardo di streams su Spotify. E pensare che quando lo scorso settembre uscì l’album d’esordio di Chappell Roan, questo “The rise and fall of a midwest princess”, nessuno avrebbe scommesso che l’artista del Missouri sarebbe riuscita a riscuotere un successo così enorme e in così poco tempo. Kayleigh Rose Amstutz, questo il vero nome della cantautrice, è diventata invece l’emergente più chiacchierata negli Stati Uniti, capace di stregare milioni di fan con quell’estetica da drag queen, quei testi sfrontati e disinibiti e quella sua capacità di mischiare in pezzi come “Femininomenon”, “After midnight” e “Super Graphic Ultra Modern Girl”, diventati già i suoi manifesti, atmosfere da ballatone senza tempo à la Lana Del Rey, l’elettropop à la Lorde, il pop danzereccio à la Katy Perry e ritornelli esplosivi e pirotecnici come quelli della Lady Gaga degli esordi. Dietro i brani del disco c’è il tocco di Dan Nigro, che per chi non lo conoscesse è il produttore di quella Olivia Rodrigo diventata una delle popstar più influenti degli ultimi cinque anni, che non a caso ha deciso di portarla con sé in tour negli scorsi mesi. Eppure Chappell Roan non somiglia a nessuno, anche se sembra somigliare a tutte: il disco ha una sua coesione, una sua compattezza. Tra i momenti clou c’è senz’altro “Pink Pony Club”, storia di una ragazza che lascia la sua città di provincia per andare a fare la spogliarellista a Hollywood. C’è dell’autobiografico. Originaria di Willard, nel cuore della “Bible Belt” americana, Kayleigh Rose Amstutz è diventata Chappell Roan quando a vent’anni si trasferì a Los Angeles: “Roan è la versione drag queen di me stessa, con in più un po’ di cattivo gusto. Adesso non ha paura di dire cose davvero oscene. Le canzoni sono una specie di versione fiabesca di ciò che è accaduto nella vita reale. Entrare nella comunità queer mi ha permesso di sentirmi semplicemente libera e sicura sul palco con il pubblico, perché so che molte persone tra loro sono queer e vogliono solo essere lì e divertirsi”. Un disco da riscoprire, prima che sia troppo tardi.
Il disco d'esordio di Chappell Roan è ancora da scoprire
La recensione di "The rise and fall of a midwest princess", il disco dell'emergente dell'anno.
Recensione del 12 ago 2024 a cura di Mattia Marzi
Voto 8.5/10
Tracklist
01. Femininomenon (03:39)
02. Red Wine Supernova (03:12)
03. After Midnight (03:24)
04. Coffee (03:25)
05. Casual (03:52)
06. Super Graphic Ultra Modern Girl (03:03)
07. HOT TO GO! (03:04)
08. My Kink Is Karma (03:42)
09. Picture You (03:07)
10. Kaleidoscope (03:42)
11. Pink Pony Club (04:18)
12. Naked In Manhattan (03:31)
13. California (03:18)
14. Guilty Pleasure (03:44)