In principio erano le fotografie scartate da Marylin Monroe dal servizio di Bert Stern. Una raccolta di immagini quasi intime, private, scattate nella villa della diva a Bel Air, sei settimane prima della sua tragica scomparsa. Quelle che non le piacevano le aveva eliminate selezionandole con una X tracciata direttamente con il suo rossetto. La stessa sensazione di istintiva vulnerabilità è al centro delle sequenze ritratte in “X’s”, nuovo capitolo della saga dei Cigarettes After Sex.
Al terzo album, a muovere i tempi della band guidata da Greg Gonzalez è sempre l’amore, sospeso nelle lenzuola di una camera da letto tra romantico struggimento e cruda passione. Eppure, questa volta è un’unica relazione quella che si sviluppa e fatalmente muore nelle dieci tracce del disco. Sono le istantanee a combustione lenta del leader del gruppo a muoverne le dinamiche, fatte soprattutto di complicità, desiderio e infine angoscia. Una storia che in quattro anni ha portato Gonzalez da New York fino alle colline Hollywood per seguire il proprio cuore e lì, in una casa che l’ha visto ormai solo, ha fissato tutto su nastro, imbrigliando nei brani l’essenza di dolore e sentimenti, senza aspettare che il tempo rimarginasse in un modo o nell’altro le sue ferite.
Noir e macerie emotive
Sfogliando in questo modo un album di vecchie fotografie organizzate in perfetta successione temporale, nell’apertura di “X’s” con la title track che ricorda l'erotismo in quella che era l’abitazione della coppia. Tra le pennellate in chiaroscuro del gruppo si consuma un relazione, passando dalla voglia mai appagata in “Hideway” al fissare i muri in “Silver sable”. Con la consueta voce in apparenza senza sesso e delicata, ritroviamo il musicista texano ripercorrere la propria vicenda sentimentale, accompagnato da riverberi delle chitarre e atmosfere noir che evocano certezze ormai svanite, toccando pathos, nostalgie e ritmi vagamente jazzati per offrire qualche sbirciata tra macerie emotive narrate al solito con raffinata franchezza.
Si mescolano quindi melodicismo pop, pulsioni anni ’80, Placebo, Cocteau Twins e vecchie suggestioni cinematografiche, con la disperazione di “Ambient slide” quando Gonzalez ammette “It seems that you’ll never feel that good again. If time doesn’t heal, you’ll never feel that good again” e i dettagli della malinconia di un mancato “per sempre” in “Tejano blue”. Ancora, se con “Dark vacay” arrivano il buio di droghe e incontri casuali per lenire il dolore, in “Baby blue movie” si invita alla riflessione: “Non capisci? / Non sai che l'amore che vuoi è tutto l'amore di cui avevi bisogno? ”.
Le foto con la X
Ecco quindi che i Cigarettes After Sex provano a leccarsi le ferite senza cambiare registro, intrecciando attraverso le consuete vivide scene di estasi e tormento, brani dai suoni ovattati, ipnotici e monocorde, glaciali forse, ma anche carichi di letale umanità da risultare quasi un balsamo per l’anima in pezzi. In fondo la X non è che una variabile, in questo caso quello di una passione travolgente.