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«EARLY DAZE - Neil Young» la recensione di Rockol

Neil Young incontra i Crazy Horse... alle radici della magia

Pescando dai suoi archivi il musicista canadese pubblica "Early daze", musica dal 1969

Recensione del 02 lug 2024 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Neil Young e i suoi Crazy Horse a luglio sarebbero dovuti essere in tour negli Stati Uniti. Il condizionale non è usato a caso, un comunicato di qualche giorno fa ha informato che un paio di loro per motivi di salute non è in grado di sostenere le fatiche dei concerti e dei viaggi da una città all'altra. E' un dato di fatto incontrovertibile, gli eroi e le leggende del classic rock hanno superato ampiamente l'età della pensione e se una volta gli incerti del loro lavoro erano dovuti essenzialmente a una dispendiosa vita vissuta oltre i limiti di velocità, ora è l'orologio biologico, l'invecchiamento, gli anni che scorrono inesorabilmente a mettere i bastoni tra le ruote di chi vuole ancora portare su un palco, davanti a un pubblico, la propria musica, la propria arte.

A cavallo tra '60 e '70

Questa notizia però non è l'unica in cronaca che riguarda il musicista canadese e i suoi compagni di molte esibizioni. La cronaca infatti si occupa di Young e i suoi sodali anche per la pubblicazione di "Early daze", un disco d'archivio che riporta indietro il calendario di oltre mezzo secolo, indietro fino al 1969, quando tutti godevano di buona salute. In "Early daze" si torna indietro fino all'incontro di Neil, che in quel momento aveva al suo attivo un solo album, "Neil Young", pubblicato l'anno precedente, con quelli che saranno i musicisti che, a tempi alterni, lo avrebbero poi accompagnato in più di un'avventura. Quelli con cui la sua musica è sempre risultata avvicinarsi maggiormente alla magia, quelli con cui il risultato finale è sempre risultato essere maggiore della somma delle sue parti, figlio di una chimica che raramente si è ripetuta altrove nella storia del rock. I Crazy Horse di "Early daze" sono composti dal chitarrista Danny Whitten, dal batterista Ralph Molina, dal bassista Billy Talbot e dal tastierista Jack Nitzsche. Quest'ultimo non sarà mai un vero e proprio Crazy Horse, ma gli altri tre lo sono a pieno titolo. In quel 1969 Neil Young pubblicherà il secondo album solista, "Everybody Knows This Is Nowhere", insieme a Molina, Talbot e Whitten. Saranno al suo fianco anche nel 1970 in "After the gold rush", non ci saranno invece nel 1972 per "Harvest", ma una canzone del disco uscito nel febbraio di quell'anno, la celeberrima "The Needle and the Damage Done", è dedicata a Whitten, un fratello alla chitarra, che si era ormai perduto nei labirinti della droga e che sarebbe morto a soli ventinove anni, nel novembre del 1972, per una overdose da farmaci.

I primi vagiti

In "Early daze" sono presenti dieci brani, alcuni dei quali diventeranno poi dei classici del repertorio di Neil Young. Sei di questi brani - "Come On Baby Let's Go Downtown", "Winterlong", "Wonderin'", "Look at All the Things", "Helpless" e "Down by the River” - sono qui presentati nella loro prima versione. Vi sono anche due versioni inedite di "Cinnamon Girl" e "Birds". Insomma, una proposta che può risultare familiare anche a chi non si è mai immerso fino in fondo nella musica di Neil Young. Questi ormai da tempo ha messo mano e ordine al proprio voluminoso archivio pubblicando dischi che vanno a regalare ulteriore profondità alla sua musica e alla sua storia di musicista. "Early daze" testimonia il suo primo incontro con i Crazy Horse, quando ancora si chiamavano Rockets. Comunque, aldilà della qualità delle tracce qui presenti (in ogni caso parecchio dignitosa), il valore storico è inestimabile. Questo ascolto travalica la musica e attiene ai libri di storia. La sua, ma anche la nostra.

Tracklist

01. Dance Dance Dance (02:36)
02. Come On Baby Let's Go Downtown (04:12)
03. Winterlong (03:39)
04. Everybody's Alone (02:31)
05. Wonderin' (02:19)
06. Cinnamon Girl (03:01)
07. Look At All the Things (02:58)
08. Helpless (04:39)
09. Birds (03:38)
10. Down By the River (09:03)
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