Fino al 29 dicembre, ripubblichiamo le recensioni dei dischi candidati ai Rockol Awards 2023 nella categoria "Miglior album italiano": è possibile votare qua.
Qua invece le candidature per i migliori live.
Dopo l’esordio nel 2021 con l’album NOTTE, Chiara Floris, musicista e produttrice sarda ribattezzata con il nome di Bluem, si racconta con “nou”: una sperimentazione che si muove tra la Sardegna, sua terra d’origine, e le atmosfere metropolitane di una Londra che la ospita e la forma musicalmente dal 2014.
“Nou”, il titolo del suo secondo capitolo discografico, significa “nuovo”, e sembra esplicare l’intenzione, sua come di altri giovani musicisti anch’essi isolani, da Daniela Pes a Vieri Cervelli (entrambi provenienti da Tanca Records del produttore Iosonouncane) di dare un nuovo significato alle tradizioni in cui sono cresciuti.
L’album è costellato di miti e di racconti del selvaggio che l’hanno circondata nella sua isola, ma la spinta è expat: ci sono i club di Londra in cui ti muovi ad occhi semi chiusi, dove non importa essere identificabili, ma riconoscersi in tutto ciò che ti rappresenta e che ti incuriosisce.
Bluem spazia dalla mitologica “Creusa”, una intro strumentale che ci avvia al racconto sonoro dell’album, a brani più elettrici come “Angel”, che suona come una filastrocca da club tra l’italiano e l’inglese, rivendicando il suo spazio: “Non ho più tempo per te.. voglio che tu stia con me / Che sia in un posto / O nella mia voce”.
C’è poi il reggaeton di “Moonlight” feat. Yasmina dove rivede il mito delle Janas, e il violino di Adele Madau, anche lei sarda, che dà il titolo al brano “Adele”, dove il legno dello strumento classico si mescola a campionamenti e voci lontane.
Suoni sincopati, drum’n’bass e pianoforti elettrici in brani come “piano song”, passaggi intimistici e un saggio uso dell’autotune nel brano “gold” condiviso con la voce calda di Milo Merah. L’espressione testuale è pop, molto diretta e semplice, il tappeto sonoro ampio e affascinante. C’è tanta vocal production, un lavoro di elaborazione della voce per creare altre linee sonore: buona parte delle basi delle strumentali è infatti creata partendo dalle voci.Bluem, musicista a tutto tondo, lavora con grande autonomia e capacità al progetto intero, collaborando anche con altri produttori: Arssalendo, Giumo, Luigi Visconti, Bawrut, Malakay e Rani.
Nel suo lavoro troviamo la rivendicazione di uno spazio personale e di genere, dove Bluem ci mostra il suo valore e la sua voce in un viaggio che è molto legato alla Sardegna, ma che la vede da lontano, immersa negli stimoli di una Londra che le permette di aprire più dimensioni.
24 minuti di musica mai urlati, decisi e coerenti che manifestano una voglia di sperimentare tra suoni e ideali precisi e contemporanei. Di sicuro una delle uscite più interessanti nella musica emergente italiana.