Fino al 29 dicembre, ripubblichiamo le recensioni dei dischi candidati ai Rockol Awards 2023 nella categoria "Miglior album italiano": è possibile votare qua.
Qua invece le candidature per i migliori live.
“No stress” è un album che non ha pretese o aspettative. Nasce nel segno di una musica condivisa, di uno sguardo proiettato verso i live e di una voglia di “giocare”, non di “correre dietro alle classifiche", hanno spiegato. Un disco che, giurano, "non ha nulla a che vedere con il marketing, ma è nato nel segno della libertà espressiva". Il joint album di Irama e Rkomi (leggi qui la nostra intervista) nasce in primis da un solido rapporto personale, di stima e collaborazione: in passato i due hanno avuto modo di lavorare insieme per i brani “5 gocce” e “Luna piena” e di conoscersi bene sul set del game show “Celebrity Hunted” dove facevano squadra.
Sotto la direzione artistica di Shablo hanno realizzato un disco leggero ed estivo, che presenteranno dal vivo a partire dal novembre 2023, in cui confluiscono diverse anime sonore. E proprio perché è stato realizzato con estrema naturalezza, canzone dopo canzone, quasi senza pensare che sarebbe diventato un progetto a se stante, rappresenta anche un “esorcismo” delle aspettative. “No stress” è nato in poco tempo, durante un viaggio condiviso in America, ma musicalmente è curato e pensato proprio per una resa live. “Il titolo è l’esorcismo di un periodo che abbiamo vissuto entrambi: siamo felici dei risultati che abbiamo raggiunto negli ultimi anni, ma le aspettative e le tensioni non ci lasciano mai in pace. Per questo abbiamo chiamato il disco così, come a dirci ‘divertiamoci facendo musica e basta’. Il progetto ‘congela’ un momento vissuto insieme”, ha raccontato Rkomi. Il singolo di lancio “Hollywood”, paradossalmente, è uno dei meno interessanti. La seconda parte del disco con “Urlami addosso”, “Precipito”, Con gli stessi occhi” e l’ottima “Figlio unico”, traccia rap aggiunta all’ultimo con le collaborazioni di Kid Yugi ed Ernia, due generazioni di rapper, è quella più a fuoco.
Interessanti in quest’ultimo pezzo le barre di Rkomi in cui spiega il suo rapporto con il rap e il perché abbia deciso di intraprendere anche altre strade musicali: “Lascio il rap prima che diventi pop, prima che lo faccia te, prima che sia un bel cliché. Non faccio un singolo per album solo per passare in radio”. E ancora: “A te che manca il me di certi tempi. Non c'era un gran rapporto a ripensarci, mi chiedo cosa ti manchi. Il rap di oggi è un parente un po' ripetitivo. Sfrutta vecchie esperienze perché non ha più teorie”. “No stress” ha tanti riferimenti: si va dagli anni ’80 fino al sound multistrato di Drake e al pop internazionale di nuova generazione, passando per il cantautorato italiano e alcune influenze latin. Non è un disco che rimarrà nella storia del rap e del pop, ma certamente è un esperimento giocoso che, sia i fan di Rkomi che di Irama, potrebbero (forse) apprezzare riconoscendone una sorta di genuinità.