Rudy Marra, le certezze di uno stregone moderno

Storie di illusioni che creano dipendenza, quelle raccontate nel nuovo "Morfina"

Recensione del 03 lug 2023 a cura di Marco Di Milia

Voto 8/10

Più che certo che per un tipo come Rudy Marra, le complesse regole dello showbiz non valgono un fico secco. Già parte di una band dal nome mitologico di “Joe Katarro e i cazzi acidi”, nonché vincitore a Sanremo ‘91 del premio della critica per il brano “Gaetano” e pure autore per Cristiano De André, Tosca, Alessandro Haber e altri ancora, il musicista, compositore e scrittore originario di Galatina ha scelto di non allinearsi a niente e nessuno, per dedicarsi alla sua forma di musica, non convenzionale, sempre e comunque.

Nel mondo delle illusioni e delle dipendenze

Da questa idea di viaggiare ostinatamente controcorrente, ecco dopo un buon decennio dal precedente, un nuovo album, “Morfina”, incentrato sulla ricerca di quella cosa misteriosa chiamata felicità. Un concept album sui generis, proprio come il suo ideatore, con 15 storie legate tra loro a comporre la mappa di una soddisfazione personale troppo spesso soltanto illusoria, ma che riesce egualmente a creare dipendenza. È lo stesso Marra a chiarire la sua idea di assuefazione: “La felicità è mendace ed effimera come la morfina, credi che raggiungerla sia la risoluzione del tuo male e, invece, una volta raggiunta ti accorgi che non può durare tanto a lungo. Una volta toccata, subito dopo, l’hai persa e sei già in astinenza. Provi a legare la felicità, a tenerla stretta, con nodi che credi indissolubili, un nodo marinaio per ogni tipo di felicità: le tue passioni, l’amore, il sesso, il lavoro, gli amici, la terra, le radici, il mondo! Quando credi di averla ben salda ti accorgi che invece di legare lei hai legato te stesso, e ogni felicità diventa prigione, rimpianto, perdita, illusione, rabbia e dolore. La felicità non è da raggiungere, ma da aspettare. La felicità non esiste, c’è!”.

Tic tic tac senza ritorno

In un incrocio senza soluzione di continuità tra new wave, blues, free jazz, punk, “Morfina” si allontana di molto dal classico mondo cantautorale per crearne uno proprio che Rudy Marra definisce e battezza “free punkluezz”. Così, insieme al sax di Dana Colley dei Morphine - band pioniera della fusione di generi e stili che fu guidata dal carismatico Mark Sandman - ecco avvitarsi una girandola di dubbi e moderne inquietudini, in cui brani densi e cupi come i tic tic tac che scandiscono “Sto perdendo tempo”, i veleni di “Oggi sto guasto” o, ancora, le amare invocazioni di “Fino a quando?” e “Di mercoledì” vanno su e giù oscillando tra umori e desideri. 

Ammalianti e fumose, le atmosfere di “Morfina”, sostenute in gran parte da basso e sax, restituiscono quindi un mondo spigoloso e insieme distopico, in cui amore, ironia, riflessioni e disagio non sono che facce di una stessa medaglia che passa dal blues sfilacciato di “Amore sexy” alla rocciosa invettiva sociale di “Voglio il lavoro” passando per il ricordo di Sandman in “Mark e Sabine”. In questo solco, si inseriscono in scaletta anche la strumentale “Obscured by clouds” dei Pink Floyd, una drammatica resa del classico “Diesel” di Eugenio Finardi, che compare in chiusura del brano in un cameo vocale e una conclusione in dialetto con “Filare de tabbaccu”, in omaggio al proprio Salento.

Stregone moderno

Non è un album a cui dedicare leggerezza, “Morfina”. Ispirato all’omonimo racconto di Bulgakov, qui è richiesto del tempo perché si liberino a dovere gli effetti di un disco stregonesco, popolato dalle alchimie più nere tanto di Tom Waits che dei Napoli Centrale e dove parole e musica sono cariche di una ritualità folle e del tutto lucida che pare insinuarsi quasi sottopelle. L’effetto è comunque garantito.

Tracklist

01. Saxophone (00:38)
02. Sto Perdendo Tempo (04:07)
03. Oggi sto guasto (03:16)
04. Su e giù (03:07)
05. Corde (03:14)
06. Fino a quando? (03:32)
07. Di Mercoledì (04:18)
08. Amore sexy (04:35)
09. Diesel (2017) (04:37)
10. Voglio il lavoro (03:46)
11. Sei un Artista Tu? (03:58)
12. Obscured by Clouds (03:38)
13. Mark e Sabine (04:43)
14. Nonostante me (03:34)
15. Filare de Tabbaccu - Pizzicata Version (06:23)

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