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«FUORISTRADA - bnkr44» la recensione di Rockol

Per fare il salto, i Bnkr44 si affidano agli hitmaker del pop

In "Fuoristrada" il collettivo collabora con Davide Petrella e Sick Luke, cantando la sua crescita.

Recensione del 08 mag 2023 a cura di Mattia Marzi

Voto 5.5/10

La recensione

Nelle intenzioni del collettivo toscano “Fuoristrada”, il terzo album dei Bnkr44 (già?), ha il compito di alzare ulteriormente l’asticella e di consacrare il sestetto come una solida realtà del pop italiano di nuovissima generazione. Nella pratica ci riesce, ma solo a metà. D’altronde dal debutto con “44. Deluxe” sono passati solamente due anni e mezzo e aspettarsi una crescita esponenziale nei contenuti e nei suoni da parte di sei ragazzi che fino all’altro ieri caricavano i loro pezzi su SoundCloud in un arco di tempo così ristretto sarebbe irrealistico. Il talento c’è, le potenzialità pure, ma per imparare a esprimerle al massimo Caph, Fares, Erin, Faster, Piccolo e JnX hanno bisogno di tempo. In “Fuoristrada”, che arriva a distanza di un anno e mezzo dal precedente “Farsi male a noi va bene”, i Bnkr44 sembrano ancora un po’ acerbi in qualche passaggio (“Tra i rottami”, “Ultimo giro”, tra un sound non originalissimo e testi non proprio ispiratissimi, pieni di luoghi comuni: “L’universo ci ha presi in ostaggio”, cantano) ed è più evidente quando ad aiutarli ci pensano hitmaker come Davide Petrella (che da anni griffa i principali successi del pop italiano: ha scritto - e scrive abitualmente - per Cesare Cremonini, Fedez, Marco Mengoni, Lazza, Elodie, Fabri Fibra, Elisa) e Sick Luke, che mettono il loro zampino rispettivamente in “Per non sentire la noia” e “Scritto per te”, non a caso gli episodi più maturi del disco.

Caph (24 anni, vero nome Marco Vittiglio, nel collettivo, scrive, suona e canta), Fares (Pietro Serafini, 24 anni, scrive e canta), Erin (Dario Lombardi, 23 anni, scrive, canta, suona, produce), Faster (Andrea Locci, 22 anni, scrive e canta), Piccolo (Duccio Caponi, 21 anni) e JnX (Jacopo Adamo, 21 anni, produce i brani) continuano a farsi portavoce dei loro coetanei, con la loro musica. Il disco si intitola così, “Fuoristrada”, come la generazione di cui sono rappresentanti, che ha smarrito la strada principale ma ha creato fieramente la propria. Proprio la scelta di essere in qualche modo diversi e senza misure è la chiave di lettura del disco, che raccoglie le osnorità più fresche del nuovo pop italiano, tra pop-rock (“Cambiare non posso” sembra strizzare l’occhio all’Achille Lauro di “Rolls Royce” e a Chiello), agli Anni ’80 e al pop elettronico. “Foristrada vuole essere un messaggio, una presa di posizione, vuole incitare i ragazzi e le ragazze ad osare e a cambiare rotta, per crearsi una strada propria e non seguire necessariamente quella più semplice. Questo è quello che sentiamo di aver fatto noi e il disco racconta i momenti e le sensazioni che siamo riusciti a immortalare durante il nostro viaggio e la nostra esperienza fuori dal sentiero principale”, dicono loro, che per spianare la strada all’uscita del disco lo scorso febbraio hanno fatto un cameo al Festival di Sanremo, storicamente la più grande vetrina della musica italiana, cantando con Sethu nella serata dei duetti “Charlie fa surf” dei Baustelle, prima di calcare il palco del Concerto del Primo Maggio in concomitanza con la pubblicazione di “Fuoristrada”. Non proprio una strategia rivoluzionaria.



Descrivere il progetto dei Bnkr44 non è semplice, se non altro perché si rischia di incappare in paragoni fuorvianti, che poco c’azzeccano con il collettivo. Caph, Fares, Erin, Faster, Piccolo e JnX sono l’evoluzione di una boy band nel post-indie, un bizzarro incrocio tra il pop adolescenziale di scuola “Amici” e SoundCloud. I sei ragazzi hanno ciascuno un proprio stile e un proprio percorso alle spalle: c’è chi viene dal pop, chi dal rock, chi dal rap, chi - con i capelli tinti di verde o di rosso - prova a strizzare l’occhio al pop-punk degli Anni Duemiladieci.



Non sono figli della rete, ma di un luogo fisico: il Bunker, che è lo studio dove si sono conosciuti e che ha suggerito il nome del progetto. E nei pezzi che compongono “Fuoristrada” lo rivendicano, portando avanti il discorso cominciato già con “44. Deluxe” e con “Farsi male a noi va bene”, concependo la musica non come un’espressione individuale, ma collettiva, condivisa, fisica. Fanno tutto da soli: scrivono, registrano, suonano e producono. Continuando a scrivere con quel loro modo di fare musica un po’ disordinato e sregolato alcune delle pagine (quantomeno) più significative del pop italiano di ultima generazione.

Tracklist

01. CAMBIARE NON POSSO (03:11)
02. FRETTA (02:45)
03. MEZZANOTTE (03:25)
04. GUIDA SPERICOLATA (02:56)
05. SPECCHIO (03:03)
06. MOTO BLU (02:29)
07. (TRA I ROTTAMI) (03:22)
08. ESCO (02:44)
09. SCRITTO PER TE (03:09)
10. RIC FLAIR (02:22)
11. PER NON SENTIRE LA NOIA (03:11)
12. ULTIMO GIRO (03:14)
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