Rivelato da quattro singoli nel 2022, più uno all'inizio di quest'anno, il secondo album solista di Caroline Polachek è finalmente uscito nella sua forma digitale il giorno di San Valentino (il disco fisico sarà disponibile il 14 aprile).
In questo “Desire, I Want to Turn Into You” la cantante newyorkese brilla di luce propria, gioca con tutti gli stili affermando il proprio campo di espressione artistica. Insomma, il 2023 sarà l'anno di Caroline Polachek.
Chi è Caroline Polachek?
Caroline Elisabeth Polachek è un nome che circola nei giri dell'elettropop già da 18 anni sia con il gruppo dei Chairlift – un duo che ha fondato e militato dal 2005 al 2016 – sia con lo pseudonimo di Ramona Lisa e CEP.
Questo suo nuovo disco arriva dopo il suo terzo disco “Pang”, lavoro ambizioso e gotico del 2019 seguito da un'intensa e recente attività dal vivo e una serie di collaborazioni prestigiose con Beyoncé, Oneohtrix Point Never, Christine and the Queens e Flume.
Un viaggio sonoro nel pop contemporaneo
"Benvenuti nella mia isola/Vedi le palme, ondeggiano nel vento/Benvenuti nella mia isola/Spero ti piaccia, non te ne andrai" queste sono le prime parole di “Welcome to my island” che fu già singolo uscito alle fine del 2022, ma che qui ha la funzione programmatica del viaggio sonoro nel suo pop universale e multidimensionale.
Il suo infatti è un elettropop contemporaneo inafferrabile e per questo affascinante: ogni canzone è differente dalla precedente, sfuggendo ogni volta a una precisa categorizzazione musicale, spesso destabilizzando come solo le cose che puntano alla perfezione riescono a fare.
Non resta altro che tuffarsi dentro la bellezza eterea di questa spirale sonora, immergersi nella ritmica di “Bunny is a rider”, ballare da soli l'industrial disco “I Believe”, farsi cullare dalla cocteautwinsiana “Crude drawing of an angel” o sorprendersi dalle cornamuse della controversa “Blood and Butter” (in ricordo forse della cover che la Polachek fece di "Breathless" delle Coors).
Autrice e interprete nel solco delle più grandi
Un ascolto avventuroso, mai prevedibile, come quando arriva l'eterea “Butterfly Net” con il suo testo fantasioso e delicato “La Terra si fece silеnziosa/ Londra si addormentò / Sognava l'inverno / dove mi apparisti / tempismo perfetto come nuovi petali di novembre / una tenera creatura / una febbre / disarmante, fluorеscеnte / Ero con il mio retino per farfalle e cercavo di catturare la tua luce” e tu non puoi non pensare a Kate Bush (e alla Bjork più commestibile in “Hopedrunk Everasking”).
Anche quando si butta sul pop più appiccicoso come la spagnoleggiante di “Sunset” con tanto di chitarrina flamenca “ciclonesca” o nel riprendere il pop-drum'n'bass con Dido e Grimes, lo fa con una grazia e uno stile che la eleva tra le grandi.
Il merito è tutto suo che co-produce il disco con Danny L Harle e con dietro una serie di compositori e producer interessanti da Sega Bodega a Dan Nigro.
Non c'è molto altro da dire, oltre al constatare che tra queste 12 tracce non c'è un solo pezzo che non funzioni. “Desire, I Want to turn into you” si candida come uno dei dischi più eccitanti del 2023 e Caroline Polachek tra le artiste più ispirati del pop contemporaneo.