Gathering - IF_THEN_ELSE - la recensione

Recensione del 05 lug 2000

Dimenticato il metal dei primi dischi, il gruppo olandese dei Gathering guidati dalla bella Anneke Van Giersbergen, aveva trovato la sua dimensione musicale ideale già due anni fa con “How to measure a planet” ed il live/best “Superheat”. Ora con questo nuovo disco il cammino per approfondire l’alchimia tra liriche, atmosfera e musica sembra consolidarsi, proseguendo senza alcuna difficoltà di sorta. La differenza che però marca questo “If_then_else” dal già ottimo “How to measure a planet”è che nel precedente si poneva maggiormente l’accento sul carattere psichedelico e onirico della melodia. Con questo nuovo lavoro si ritorna invece ad ascoltare più chitarre, ma anche qualche strumento classico (“Morphia’s waltz”), unito dall’elettronica delle tastiere. L’argomento che agita la fantasia dei Gathering stavolta è ciò che accade intorno a loro stessi e nel mondo: un tema più “concreto” se si pensa che in passato avevano volto il loro pensiero verso “viaggi” fisici e astrali. L’esperienza comincia con “Rollercoaster”, una canzone introdotta dal suono dei dijeridoo e dalla fascinoso lamento vocale di Anneke.”Shot to piece”, “Colorado incident” e “Saturnine” rispolverano senza dubbio atmosfere doom-rock, facenti parte di un passato quasi dimenticato, mentre “Amity” e “Herbal movement” valorizzano in maniera assoluta le qualità canore della vocalist olandese. Nonostante in “Beautiful war” e “Pathfinder” siano assenti le parti di cantato, le canzoni riescono in ugual modo ad ammaliare, trasmettendo la propria magia anche al brano “Analog park”. “If_then _else” è la consacrazione dei Gathering, l’astronave che dopo averli portati in viaggio per l’universo li deposita direttamente sul monte più alto del pianeta, in una posizione privilegiata tra cielo e terra.

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