Brando - AZUCAR MORENO - la recensione
Recensione del
04 lug 2000
Di questo disco si è parlato soprattutto per tre canzoni, “Bellezza mia”, “Innamorati” e “Motocross”; perché dei sopracitati brani è autore Jovanotti, che, si sa, è personaggio che ai media interessa. Di Brando, invece, si sono interessati ultimamente in pochi – fedelissimi - che lo hanno seguito in questi anni, in cui ha scelto di fare un passo indietro e di stare per un po’ fuori dalla mischia, magari suonando dal vivo ma senza registrare dischi. Con “Azucar moreno”, Brando cerca il rilancio e, grazie soprattutto a “Bellezza mia”, è in parte riuscito a far parlare di sé anche il pubblico dei non addetti ai lavori. Eppure, ascoltando il disco, la cosa curiosa è che i brani scritti da Brando con Jovanotti sono forse quelli che convincono di meno: perché l’impronta “jovanottiana” si sente – in certi ritmi e in certe rime – e Brando ha uno stile che ha delle caratteristiche ben precise e che “jovanottiane” non sono. Brando, trentenne che di musica ne ha masticata parecchia, con una lunga gavetta alle spalle fatta di concerti in giro un po’ da tutte le parti, è un autore che dà il meglio di sé nelle ballate come “Navigando” e “Diventeremo grandi”, dove, protagoniste chitarra e voce, viene fuori l’anima da cantastorie di questo musicista catanese. Che in questo album regala canzoni che sono storie di vita – la sua ma anche quelle di altri -, quadri che fotografano emozioni e situazioni. Come in “Jimmy Pop”, storia di Jimmy che “fa il postino su una vespa blu (…) ma vuole di più”. Musicalmente, le canzoni dell’album si succedono in una composizione varia di ritmi – dal sound latino della title track allo sfogo rock ruvido di “Chi mi aveva detto”, al quasi rap di l’“Ubriaco” – con passaggi interessanti. Se un appunto si può muovere a Brando è di essere a suo modo un autore di canzoni un po’ “classico”: più che inventare soluzioni musicali, Brando riprende e rimescola la musica che da sempre, verosimilmente, ama, ascolta e suona. Che è varia ma che in fondo è quella che si può cantare con una semplice chitarra, quella dove contano i testi, che sono ora narrativi, altre volte più intimisti. E anche nei testi, a volte, c’è qualche cliché di troppo. Tra le canzoni dell’album, anche un omaggio a Manu Chao con “Sin corazon (malavida)”, un altro amico, come Jovanotti, che di fortuna negli ultimi tempi ne ha avuta. E chi sa mai che un po’ di fortuna tocchi prima o poi anche a Brando.
Tracklist
“Molla”
“Bellezza mia”
“Sin corazon”
“Diventeremo grandi”
“Azucar moreno”
“Jimmy Pop”
“Innamorati”
“Ubriaco”
“Motocross”
“Navigando”
“Chi mi aveva detto”