Non è semplice essere la band che nel 1985 sfornò canzoni come “Take on me”, “The sun always shines on tv” e “Hunting high and low” che in molti scambiarono come hit per una stagione aiutati da video fantastici e una bella presenza, e che invece erano delle perle (electro) pop che ancora oggi sorprendono per la loro freschezza.
In realtà gli a-ha sono riusciti a superare questa straordinaria fase iniziale e continuare, magari non con un successo globale ma spesso confinato solo tra i paesi del nord-europa e intervallato con qualche pausa di troppo, ma comunque sono giunti fino al 2022 con la stessa formazione con il loro undicesimo album che vale la pena di ascoltare.
Un ritorno alla grande
“True North” è il loro primo disco di inediti dopo “Castle in Steel” e si tratta di un lavoro onesto tra pop sofisticato e qualche sperimentazione. Il disco infatti è stato registrato a Bodø, un comune nella contea di Nordland, in Norvegia, a soli 90 chilometri dal Polo Nord, insieme a loro alcuni fidi musicisti di supporto e la Norwegian Arctic Philharmonic che ha un ruolo centrale in questo disco. La realizzazione del disco è stata anche filmata e ne uscito un film per il cinema dallo stesso titolo con uno stile narrativo misto documentario e fiction.
Il gruppo è sempre composto da Pål Waaktaar-Savoy (chitarra), Magne Furuholmen (tastiere/chitarra) e Morten Harket (voce), con i primi due che si spartiscono a metà la scrittura dei dodici pezzi che Morten interpreta sempre con gran maestria con una voce ben bilanciata tra falsetti e dolce profondità – in “As if” riesce bene anche sui toni più bassi.
Pop da camera adulto
“In Hunter in the hills” il gruppo norvegese si muove su territori jazz, mentre “Fortest for the trees” ha quel magniloquenza cinematografica che si sposa bene con le immagini naturalistiche del film. Gli a-ha fanno la loro cosa, senza legarsi a mode e tendenze: il synth pop è ovviamente scomparso - da tempo – ma resta nel loro dna la capacità di scrivere melodie orecchiabili per un chamber pop contemporaneo e adulto: il singolo “I'm in” è un buon esempio, come pure la title track dove emerge anche un certo talento strumentale del tastierista.
Per quanto riguarda i testi, tutti si muovono su temi universali sulla condizione umana ("You Have What It Takes") sul mondo contemporaneo ("Between the Halo and the Horn") e in generale sul tema ambientale e sul pericolo dello scioglimento dei ghiacciai.
Non si tratta di un disco straordinario o fondamentale, ma per chi ama il pop adulto non banale, ma con un certo carattere e buoni cambi di melodia, questo degli a-ha potrebbe essere un ascolto felice.