Che Gemitaiz sia uno dei personaggi centrali nella rivoluzione che è avvenuta nella musica italiana negli ultimi anni è difficile negarlo. Il rapper romano ha, nella sua lunga avventura musicale, segnato con la sua musica e le sue collaborazioni, molti dei punti di snodo dell’evoluzione del rap e della canzone italiana.
E lo fa ancora con “Eclissi”, che arriva a quattro anni dal precedente “Davide”. Quattro anni nei quali è successo di tutto, pandemia compresa, quattro anni nei quali Gemitaiz è cresciuto, musicalmente e personalmente, e di questa crescita l’album rappresenta il punto di arrivo.
Musicalmente è un disco molto vario, in grado di offrire a chi ascolta prospettive diverse a seconda dei brani, uscendo il più possibile dall’ovvio, anzi cercando spesso di sorprendere. Hip hop e pop, quindi, senza tradire lo stile che ha portato Gemitaiz alla fama, ma con maggiore introspezione, più profondità, complessità addirittura.
I compagni di viaggio sono molti, da Neffa a Mace, da Sfera Ebbasta ai ‘vecchi’ Coez e Noyz Narcos, da Frenetik & Orange a Stabber, da Marracash a Madman, ma è quando Gemitaiz esce dal suo mondo che l’album vola in alto, in “Quando sto con te”, o “Silenzio”, dove si parla semplicemente d’amore e il ritmo rallenta, dove il pop diventa limpido e chiaro e Gemitaiz guarda avanti senza nostalgia del passato.