Quando è uscito “La fama”, il primo singolo estratto dal nuovo, atteso album di Rosalía, tutto – dai suoni alle atmosfere, passando per l’estetica – lasciava intendere che dopo aver permesso alle nuove generazioni di riscoprire il flamenco con il suo “El mar querer”, mischiandolo con l’r&b e l’elettronica, la nuova missione della cantante spagnola fosse quella di rendere cool un altro genere musicale legato alla tradizione ispanica o latina: la bachata, appunto. Poco dopo la pubblicazione del brano, inciso in duetto con l’ormai onnipresente The Weeknd, la 28enne popstar spagnola si è presentata a sorpresa sul palco dello Stadio Olimpico di Félix Sánchez di Santo Domingo durante un concerto di Romeo Santos, duettando con “el rey de la bachata” sulle note di “Obsesión”, la hit degli Aventura che esattamente vent’anni fa catapultò Santos e soci in testa alle classifiche mondiali: il video dell’esibizione, che ha visto Rosalía reinterpretare il ritornello originariamente cantato da Judy Santos, ha fatto impazzire i fan del genere, sui social.
Le citazioni
In “Motomami”, questo il titolo del nuovo disco della cantante, c’è la bachata, ma non solo. Il filo conduttore che lega i sedici pezzi che compongono la tracklist dell’ideale successore di “El mar querer” – vincitore di un Latin Grammy Award come “Album of the Year” e di un Grammy Award come “Best Latin Rock, Urban or Alternative Album”, tra gli altri premi – è una riscoperta della tradizione musicale nella quale e con la quale è cresciuta Rosalía, che non a caso ha definito “Motomami” una “lettera d’amore” alla musica che ama. L’album è pieno zeppo di citazioni di piccoli grandi capolavori della cultura musicale latina. In “Bulerías”, tra i pezzi più belli del disco, Rosalía omaggia “La niña de fuego” di Manolo Caracol, il cantante spagnolo – nato nel 1909 e scomparso nel 1973 – che ha incarnato nell’immaginario collettivo la voce del flamenco: “You soy la niña de fuego como canta Caracol / como canta Caracol”, dice la popstar nel testo, in cui cita – usando l’autotune – anche altri interpreti di flamenco come Niña Pastori e José Mercé. In “Delirio de grandeza” reinterpreta invece l’omonima canzone del cubano Justo Betancourt – oggi 82enne – considerato l’inventore della salsa portoricana. In “Saoko”, il secondo singolo estratto da “Motomami” dopo “La fama”, che mischia industrial e reggaeton, oltre a un sample di “Saoco” di Wisin e Daddy Yankee c’è anche un interludio jazz d’avanguardia che è stato paragonato dalla critica internazionale a “The sun of latin music” di Eddie Palmieri, uno dei grandi capolavori del musicista che nel corso della sua carriera ha contribuito non poco all’ibrido tra latin, jazz e salsa. A suonarlo è Sir Dylan, polistrumentista già al fianco di Solange, SZA e Frank Ocean.
Chi suona nell'album
A proposito di guest star: in “Diablo” c’è lo zampino di James Blake, in “Hentai” quello di Pharrell Williams. “Eh, yo soy muy mia / yo me trasformo / una mariposa / yo me trasformo”, canta Rosalía in “Saoko”, sfoggiando la sua versatilità. In “Motomami”, dove al tocco di El Guincho, già al suo fianco per "El mar querer", si aggiungono i contributi di Frank Dudes, Noah Goldstein, Tainy e Sky Rompiendo, tra gli altri, mischia l’alto e il basso della musica latina, senza aver paura di disorientare: sa essere profondamente legata alla tradizione, come in “Sakura” (che ha un sapore quasi pasoliniano), ma anche fieramente tamarra, come in “Chicken teriyaki”, tra rulli, tamburi e danze kuduro. La cantante, che ha parlato di “Motomami” come di una celebrazione dell’universo femminile (il titolo è un mix tra due concetti, “moto” e “mami”, appunto, che esprimono rispettivamente forza e fragilità e del disco ha detto: “Sarei molto felice se questo fornisse un contrappeso agli artisti maschili che in molti generi esaltano la misoginia e il loro essere maschi”), in questi sedici pezzi ritrova le sue radici non solo culturali, ma anche personali.
L'importanza delle radici
In “G3 N15”, dopo una coda in cui lo stesso Sir Dylan suona una tastiera che riproduce il suono di un Hammond, c’è un commovente messaggio vocale della nonna della cantante, in catalano: “La família és tan important, carinyo, la família sempre és important”. La famiglia è importantissima e quella nella quale Rosalía è cresciuta musicalmente, in questa fotografia generazionale, è semplicemente bellissima.