“The Zealot Gene”, i Jethro Tull in forma vinilica

Le recensioni in vinile di Rockol, a cura di Ernesto Assante

Recensione del 07 feb 2022 a cura di Ernesto Assante

Voto 7/10

Diciotto anni sono passati dalla precedente incarnazione discografica dei Jethro Tull e dall’inizio del millennio ad oggi molte cose sono cambiate.

Ma non Ian Anderson che continua a muoversi a suo agio nelle atmosfere che hanno reso famosi i Jethro e donato longevità alla sua carriera. “The Zealot Gene” è un ottimo modo, dunque, per riprendere in forma vinilica la storia di una band che ha contribuito in maniera fondamentale a trasformare i dischi a 33 giri in vere opere d’arte (soprattutto con il leggendario “Thick as a Brick”, copertina compresa).

Novità? Nessuna. Certezze? Tante. Quelle del flauto di Anderson, che continua ad essere il ‘Trademark’ del suono dei Tull e in generale della musica di Anderson; quelle dell’equilibrio costante tra l’anima folk, acustica di Anderson e il suo cuore rock, tra le tendenze nostalgicamente e piacevolmente progressive del suo modo di scrivere e la voglia di raccontare storie (in questo caso quelle prese dalla Bibbia).

Anderson, settantacinque anni il prossimo agosto, è ancora un ottimo cantante, il suo stile da ‘cantastorie’ è ancora ben saldo, le sue doti di interprete, di ‘attore’, sono ancora eccellenti e la band che lo accompagna lo sostiene ottimamente, e il risultato in generale è più che buono, le composizioni sono ancora accattivanti e complesse, la ricchezza delle soluzioni ritmiche e armoniche impedisce la noia.

Sempre, però, che vi piaccia viaggiare indietro nel tempo e calarvi nell’universo dei Jethro Tull, che non si è aggiornato in nessun modo e ripercorre le strade già tracciate e ben note, con sapienza e mestiere.

Tracklist

01. Mrs Tibbets (05:52)
02. Jacob's Tales (02:11)
03. Mine Is the Mountain (05:39)
04. The Zealot Gene (03:54)
05. Shoshana Sleeping (03:40)
06. Sad City Sisters (03:40)
07. Barren Beth, Wild Desert John (03:35)
08. The Betrayal of Joshua Kynde (04:04)
09. Where Did Saturday Go? (03:52)
10. Three Loves, Three (03:29)
11. In Brief Visitation (03:00)
12. The Fisherman of Ephesus (03:40)

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