Prendetelo come una sorta di director’s cut, questo nuovo disco di Franco126. Più che l’ideale successore di “Multisala”, l’ultimo, bellissimo album del cantautore trasteverino, “Uscire di scena” è un Ep che completa il disco pubblicato la scorsa primavera. Contiene quattro pezzi che per stile, sonorità e atmosfere si rifanno in tutto e per tutto a quelli di “Multisala”: cortometraggi d’autore in cui l’ex sodale di Carl Brave anziché guardarsi dentro, come faceva nei pezzi del suo primo album da solista “Stanza singola”, si guarda intorno, regista di personaggi e circostanze che racconta attraverso il suo sguardo e la sua penna d’autore.
Copertina à la Califano: c’è un’asta del microfono al centro dell’immagine, del fumo sul palco e Franco126 che si gira di spalle e fa per andarsene (esclude il ritorno?). Che Franco126 fosse uno dei più califaniani – se non il più califaniano in assoluto – tra i cantautori italiani di nuova generazione lo avevamo capito da tempo (guardate la copertina di “Stanza singola” e confrontatela con quella di “Secondo me, l’amore…”, che il Califfo pubblicò nel ’75 – dentro c’erano gioiellini come “Io me ‘mbriaco”, “Malinconico tango”, “Primo di settembre”, “È la malinconia”): ai concerti del suo primo tour da solista era solito far partire “Minuetto” prima dell’inizio dello show e in scaletta c’era pure un medley di “Io non piango” e “La mia libertà”.
Lo spirito del compianto cantautore romano – con il quale Franco126 ha pure inciso un duetto virtuale, “Cos’è l’amore”, insieme a Ketama – torna puntualmente a fare capolino nelle sue canzoni, e quelle di “Uscire di scena” non fanno eccezione. Ascoltate “Solo al mondo”, che sembra una “Roma nuda” 2.0: “Mi sa che è ora di ritornare / in giro non ci sta più un’anima / un gatto mi vede passare / si nasconde sotto una macchina”. ‘N amico nun ce sta che può consolare Franchino, stasera. Oltre a “Solo al mondo” dell’Ep fanno parte il singolo “Fuoriprogramma”, che ha anticipato l’uscita del disco (è stato pubblicato a un anno esatto da “Blu jeans”, il singolo apripista di “Multisala”), “Scandalo” e la title track “Uscire di scena”, che in un modo o nell’altro si rifanno tutti alla poetica del Califfo, a volte per sonorità scanzonate e testi irriverenti (come “Scandalo”: “Scandalo, la prima pagina grida allo scandalo / hanno imbrattato il cielo, è stato un vandalo / il solo testimone è un gatto strabico / che se la ride sotto i baffi”), altre volte per l’attitudine da viveur (come in “Fuoriprogramma”: “L'ascolta da un orecchio solo / lascia un bacio di rossetto sopra una Marlboro / e anche se si comporta sempre a modo / quando c'è da rispondere risponde sempre a tono”).
I pezzi sono tutti prodotti da Stefano Ceri, per gli amici semplicemente Ceri, musicista trentino classe 1990 già al fianco di Franco126 in “Stanza singola” e lo stesso “Multisala” (qui e là c’è lo zampino di Pietro Di Dioniso della band culto della scena indie romana I Mostri, di Ramiro Levy dei Selton, che suona pure le chitarre e il basso in “Uscire di scena”, mentre i cori sono di Colombre). Il film è ora completo e non dobbiamo fare altro che gustarcelo tutto d’un fiato.
Franco126 esclude il ritorno?
La recensione di "Uscire di scena", l'Ep con il quale il cantautore trasteverino chiude il cerchio di "Multisala": una sorta di director's cut che completa il film (guardando sempre a Califano).
Recensione del 21 gen 2022 a cura di Mattia Marzi
Voto 7.5/10
Tracklist
01. Fuoriprogramma
02. Scandalo
03. Solo al mondo
04. Usicre di scena