La sorte del Virgin Megastore newyorkese di Times Square era segnata già dall’estate scorsa (vedi News).
Ma ora le notizie sono più precise: il grande emporio della musica situato nella piazza più trafficata del mondo occidentale chiuderà ad aprile. A motivare la decisione sono ovviamente ragioni economiche, anche se la gestione del punto vendita, con un fatturato annuo stimato di 55 milioni di dollari, era ancora in attivo (6 milioni di dollari all’anno). Le società immobiliari Related Cos. e Vornado, subentrate nel 2006 a Virgin Entertainent Group North America nella proprietà dello stabile, ritengono infatti di potere incassare un canone di locazione molto più alto affittando i locali a un’altra impresa o esercizio commerciale (si parla dei grandi magazzini Century 21): il valore di mercato al piede quadro, l’unità di misura americana equivalente a circa 0,18 metri quadri, è di 700 dollari contro i 54 appena pagati da Virgin. .
Con la scomparsa del megastore di Times Square, l’unico punto vendita Virgin nella città di New York rimane quello di Union Square, con un fatturato di circa 40 milioni di dollari all’anno. Al momento, tuttavia, anche il suo futuro è estremamente incerto. Nel resto degli Stati Uniti sopravvivono al momento altri otto Virgin Megastores: quattro in California (Hollywood, San Francisco, Anaheim e Ontario), uno in Arizona (Phoenix), Colorado (Denver), Florida (Orlando) e Texas (Grapevine Mills).