Doherty (Sony BMG) fa autocritica: 'Noi e Universal siamo troppo potenti'

“La presenza di due case discografiche potenti come Sony BMG e Universal non è salutare per il mercato”. E’ il mantra preferito da Martin Mills; Michel Lambot e Patrick Zelnik, discografici indipendenti che animano l’associazione europea Impala, ma a dirlo stavolta è stato addirittura Ged Doherty, che della stessa Sony BMG è il capo supremo nel Regno Unito. Dal tavolo dei relatori del primo Musexpo Event, tenutosi al Cumberland Hotel di Londra martedì e mercoledì scorso, Doherty ha spiegato la sua affermazione osservando che “oggi EMI e Warner sembrano scomparse e non stanno lanciando nuovi artisti” (se il suo discorso fosse limitato all’Inghilterra non è chiaro). “La mia speranza è che tornino a funzionare come prima”, ha aggiunto, sottolineando che intanto Sony BMG e Universal detengono oltre l’80 % del mercato degli album nel Regno Unito. D’accordo con lui il promoter Harvey Goldsmith: “Le case discografiche hanno dovuto reinventarsi e riconoscere a se stesse che c’era un problema. Quelle che ci sono riuscite ne usciranno vincitrici, le altre hanno perso la bussola”.
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