Reduce da alcuni show in cui ha riproposto per intero il suo classico album di vent’anni fa (“Per fortuna oggi suono la chitarra molto meglio di allora, e per quanto bizzarre siano quelle canzoni non sono tecnicamente difficili da suonare”), la Phair è entusiasta della sua nuova casa discografica. “Eccoti il tuo budget, mi hanno detto, non sforarlo e portaci qualcosa di buono. Dopo quello che ho passato negli ultimi 14 anni, è un’esperienza sconvolgente. Anche quando ero alla Matador c’erano troppi chef in cucina. Oggi posso lavorare esattamente nel modo che preferisco”.
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31/07/2008
Anche Liz Phair torna indipendente: 'Oggi posso lavorare come voglio io'
Consumato il divorzio dalla Capitol/EMI, la quarantunenne cantautrice di New Haven, Connecticut, pubblicherà il prossimo album per la ATO Records di Dave Matthews, la stessa etichetta che ha curaro la recente ristampa di “(Exile in) Guyville” (vedi News). L’opera, ancora senza titolo e annunciata nei negozi per l’autunno (vedi News), è tuttora in fase di lavorazione: “Lo potrei descrivere come un disco naturale”, ha spiegato la Phair a Billboard. “Ci sono degli errori, e la mia tipica trasandatezza: ma una trasandatezza che ci sta a pennello. Ho lottato con tutte le mie forze per non permettere a nessuno di perfezionare il disco. Non sarà il nuovo ‘(Exile in) Guyville’, ma ho di nuovo dato fondo a tutte le mie risorse. Continuo a tirarlo via dalle mani dei produttori, prima che possano fare qualcosa”.
Reduce da alcuni show in cui ha riproposto per intero il suo classico album di vent’anni fa (“Per fortuna oggi suono la chitarra molto meglio di allora, e per quanto bizzarre siano quelle canzoni non sono tecnicamente difficili da suonare”), la Phair è entusiasta della sua nuova casa discografica. “Eccoti il tuo budget, mi hanno detto, non sforarlo e portaci qualcosa di buono. Dopo quello che ho passato negli ultimi 14 anni, è un’esperienza sconvolgente. Anche quando ero alla Matador c’erano troppi chef in cucina. Oggi posso lavorare esattamente nel modo che preferisco”.
Reduce da alcuni show in cui ha riproposto per intero il suo classico album di vent’anni fa (“Per fortuna oggi suono la chitarra molto meglio di allora, e per quanto bizzarre siano quelle canzoni non sono tecnicamente difficili da suonare”), la Phair è entusiasta della sua nuova casa discografica. “Eccoti il tuo budget, mi hanno detto, non sforarlo e portaci qualcosa di buono. Dopo quello che ho passato negli ultimi 14 anni, è un’esperienza sconvolgente. Anche quando ero alla Matador c’erano troppi chef in cucina. Oggi posso lavorare esattamente nel modo che preferisco”.