Molti dettagli essenziali – nome e indirizzo Web del servizio, prezzi e data di lancio – non ci sono ancora, ma la notizia è succosa di per sé: Sky, il gigante delle tv via cavo e via satellite che per oltre un terzo fa capo alla News Corp.
di Rupert Murdoch, inaugurerà entro l’anno, in Irlanda e nel Regno Unito, un “negozio” di musica digitale che vanta già come primo fornitore di contenuti (e azionista) l’azienda leader del mercato discografico, Universal Music. Quest’ultima metterà a disposizione il suo intero catalogo (U2, Amy Winehouse, Kanye West, Duffy, Rihanna, Eminem, Mika, Elton John, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli ecc) sotto forma di file mp3, riproducibili su qualunque tipo di lettore digitale (iPod compresi) e accessibili senza limiti, in streaming e per il download, da parte di chi sottoscriverà un contratto di abbonamento mensile (modulato su tariffe differenti, in base al servizio richiesto). “Si tratta di una proposta commerciale coraggiosa”, spiega il presidente e ad di Universal Music Group International Lucian Grainge. “Piuttosto che dire alla gente quel che non deve fare, ora possiamo ricordarle quel può fare. E’ una grande occasione per far crescere il mercato musicale, una torta a più strati che sazierà tutti quanti”.
Sky conta ovviamente di reclutare per il servizio una quota dei suoi abbonati circa 8,9 milioni, in Gran Bretagna, equivalenti più o meno a 21 milioni di telespettatori e a un terzo della popolazione Ma il chief operating officer di BSkyB, Mike Darcey, intervistato dal sito di Billboard ( Billboard.biz ), precisa che “non si tratta di scalzare iTunes dalla sua postazione di numero uno del mercato. Io credo che l’industria musicale sia un’industria di grandi dimensioni, capace di generare molto denaro. E sono convinto che ci sia in giro un’enorme domanda di musica ancora insoddisfatta”.