“Il gruppo in origine è nato molti anni fa”, spiegano Lisa Dply, Psycho Jeremy, Jessica Dionis e Marina Cristofalo, “Eravamo già amiche da tempo e avevamo già un nome ispirato ad un brano dei Queen. Nel 1996, verso la fine dell'anno, si è quasi definita la formazione del gruppo e abbiamo cominciato a scrivere brani e registrare demo. Nel '97 è nato il primo Ep di tredici brani, praticamente un disco. Come genere musicale abbiamo iniziato a fare grunge ma ascoltando musica molto diversa ci siamo lasciate influenzare e abbiamo ampliato le nostre conoscenze tra il prog, il blues e il rock finché non ci siamo identificate in un genere specifico. Ci siamo poi trasferite a Londra nel 2001 per cercare di suonare un po' di più perché dopo diversi anni che facevamo concerti in lungo e in largo per la Sardegna avevamo bisogno di nuovi stimoli”.
Qualche anno fa l’incontro con Battiato e la svolta della loro carriera: “Franco Battiato l'abbiamo conosciuto perché nel 2006 abbiamo partecipato ad un album tributo a Giuni Russo: è stato amore a prima vista. Principalmente è rimasto affascinato e incuriosito dal nostro look, e ci ha chiesto di fare una piccola partecipazione e una registrazione del brano che è poi andato a fare parte della colonna sonora del suo ultimo film 'Niente è come sembra'. Poi ci ha chiesto se ci interessava ascoltare il suo disco che era in produzione e ci ha coinvolte facendoci partecipare alla registrazione di alcuni brani tra cui 'Il vuoto', 'Era l’inizio della primavera’ e 'The game is over'. Franco è davvero una persona squisita”, aggiungono, “E’ stato molto carino da parte sua chiederci di seguirlo anche il tour. La cosa interessante è che ci ha spinto verso un mondo che per noi era molto lontano, e inoltre ci ha dato la possibilità di far scoprire la nostra musica durante i suoi concerti. E' sempre molto entusiasta delle nostre composizioni e della nostra voglia di fare”.
Le MAB hanno pubblicato nel novembre del 2007 il loro primo disco intitolato “Decay”, autoprodotto e distribuito dalla Universal: “Ci siamo sempre autoprodotte e autogestite. Per il genere di musica che facciamo, essendo donne e per di più all'estero, è stata una sfida ancora maggiore e una fatica enorme riuscire a raggiungere quello che stiamo cercando di fare. Avevamo molti brani in cantiere”, spiegano, “anche scritti molto tempo fa. Chiaramente quello che abbiamo inserito nel disco è il frutto degli ultimi anni e abbiamo scelto le canzone nate per ultime. E' il culmine di anni di lavoro intensi e molto difficili: quando fatichi tanto ma riesci a produrre una cosa che ti interessa, non ci puoi rinunciare anche se è molto difficile".
“Abbiamo venduto a dir tanto trecentosessanta copie in tre mesi di un disco che è stato pubblicizzato pochissimo”, tengono a precisare, “Ci hanno dato un minimo di fiducia perché abbiamo fatto il tour con Battiato, ma non siamo mai state seguite molto dalla casa discografica. Fatichiamo per farci conoscere, fatichiamo a trovare concerti, e farci fare delle interviste. Fortunatamente dovremmo riuscire a farci produrre in Inghilterra da una piccola etichetta indipendente: sarà un traguardo ancor più soddisfacente visto che all'estero siamo conosciute per come ci mostriamo e basta, senza nessun biglietto di visita che possa facilitarci le cose".