
Il momento del fatidico sorpasso è arrivato: tra gennaio e febbraio, stando ai monitoraggi dell’osservatorio MusicWatch allestito dalla società di ricerche di mercato NPD Group , il negozio digitale della Apple ha superato anche la catena di supermercati Walmart diventando il maggior venditore di musica negli Stati Uniti. Per confrontare i dati dell’uno e dell’altro, i ricercatori hanno applicato come sempre l’equazione tra un cd venduto in negozio o on-line e 12 canzoni scaricate a pagamento dai siti di download.
“E’ il segnale di un trend importante che si sta verificando nell’industria”, commenta Michael Gartenberg di Jupiter Research, mentre è di tutt’altro avviso il giornalista Anthony Bruno, che dalle colonne del sito Billboard.
biz bolla la notizia come “cosa di poco conto, roba del passato”. “Un argomento di discussione”, aggiunge, “ancorato alla vecchia filosofia che vede ancora la musica come un prodotto. Tutti quanti stanno lì a battere la grancassa su chi vende di più, e da qui a un anno, usando più o meno gli stessi metri di giudizio, assisteremo agli stessi dibattiti su chi sta davanti o dietro a MySpace”. Bruno sostiene appunto che oggi la musica non è più un prodotto “ma un servizio. E il ‘vincitore’ – se c’è bisogno di incoronarne uno – sarà il soggetto che attraverso questo servizio farà incassare di più all’industria musicale. Non quello che smercia più unità, file digitali o dischi di plastica che siano”.