Musica digitale, +40 % : 'Ma i service provider devono frenare la pirateria'
La musica digitale nel 2007? Per l’industria discografica è un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda dei punti di vista.
Mezzo pieno perché il fatturato mondiale degli album e canzoni scaricati legalmente attraverso Internet e le reti di telefonia mobile è cresciuto di un altro 40 % raggiungendo 2,9 miliardi di dollari: cinque anni fa era un mercato inesistente mentre oggi rappresenta il 15 % del giro d’affari globale della musica registrata. Mezzo vuoto perché queste cifre e questi tassi di crescita non bastano ancora a compensare i deficit di bilancio provocati dal calo delle vendite dei cd e dal peer-to-peer illegale, per frenare il quale (il rapporto tra download pirata e download legali è ancora di 20 a 1) i discografici, per bocca del presidente IFPI John Kennedy, invocano un preciso impegno da parte dei service provider e delle istituzioni (vedi News). .
Il Digital Music Report 2008 compilato e diffuso oggi dall’IFPI – International Federation of the Phonographic Industry registra la presenza nel mondo di oltre 500 piattaforme di distribuzione legale (14 in Italia, compreso il portale del gruppo Finelco UnitedMusic che ha però chiuso a fine ottobre, vedi News) e di oltre 6 milioni di canzoni disponibili legalmente in Rete (incluse, per la prima volta, quelle di gruppi come Led Zeppelin e AC/DC e degli ex Beatles George Harrison e Ringo Starr). Dal rapporto risulta anche che i download di singoli brani sono cresciuti del 53 %, per un fatturato di 1,7 miliardi di dollari, e che il brano più scaricato nel mondo durante il 2007 è stato “Girlfriend” di Avril Lavigne con 7,3 milioni di download (in Italia questo primato spetta a “Relax, take it easy” di Mika).
Nel nostro paese i dati aggiornati al primo semestre 2007 parlano di un fatturato di 2,7 milioni di euro, equivalente a una crescita del 44 %, e di un incremento per la prima volta superiore nel download di album (+ 66 %) che in quello dei singoli (+ 33 %). L’Italia è il decimo mercato al mondo, in valore, per la musica digitale, dopo Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Corea del Sud, Germania, Francia, Canada, Australia e Cina, entrata nel club che conta a dispetto di tassi ancora elevatissimi di pirateria; da noi la musica digitale continua a essere fruita più sul telefono cellulare (56 %) che sul pc (43 %).