Musica in crisi, industria e sindacati chiedono l'intervento del Governo
In soli quattro anni il fatturato dell’industria discografica italiana è calato del 30 % e il personale impiegato nel settore si è ridotto di un altro 20 %. Quanto basta, secondo gli operatori, per invocare lo stato di crisi e misure urgenti di sostegno da parte del governo, invitato ad aprire tempestivamente un tavolo di discussione finalizzato alla previsione di interventi strutturali: lo chiedono, con un appello indirizzato al Presidente del Consiglio Romano Prodi, al Ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli, al Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e al Sottosegretario di Stato Franco Riccardo Levi le associazioni costituenti del Sistema Cultura Italia in Confindustria (AFI, FIMI, PMI e Univideo) e le rappresentanze sindacali dei lavoratori SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL.
Tra le cause principali della crisi strutturale, i firmatari del documento citano l’aggravarsi della pirateria sui mezzi di comunicazione digitale e il lento decollo dell’offerta legale on-line.
Tra le cause principali della crisi strutturale, i firmatari del documento citano l’aggravarsi della pirateria sui mezzi di comunicazione digitale e il lento decollo dell’offerta legale on-line.
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