Finalmente, dopo tante chiacchiere (vedi News), s’è mosso anche Jeff Bezos. Il fondatore di Amazon, l’impresa musicale di maggior successo nel mondo on-line prima dell’avvento di Apple e di iTunes, è pronto a lanciare una piattaforma di download con milioni di brani in catalogo e il sostegno di 12 mila etichette discografiche, EMI in testa. Tutte disposte ad accettare la sua condicio sine qua non: canzoni e album in vendita esclusivamente in formato mp3 e senza software DRM di protezione, che sarà possibile riprodurre su qualunque tipo di lettore musicale, pc e Mac, iPod o Zune che dir si voglia, e copiare a piacimento su cd masterizzati per “uso personale”.
Al momento non si conosce la data di entrata in funzione del “digital store” (entro il 2007, comunque), né si sa cosa faranno le altre tre major. Ma Bezos ha fiutato l’aria che tira, prestando attenzione alle richieste di un mercato che spinge verso la libera circolazione delle merci piuttosto che ai desiderata di un’industria discografica timorosa di perdere i propri copyright. “Siamo eccitati che la EMI si sia unita a noi in questo sforzo”, ha dichiarato l’imprenditore di Seattle, “e non vediamo l’ora di offrire ai nostri consumatori mp3 di grandi artisti come Coldplay, Norah Jones e Joss Stone”. Eric Nicoli della EMI gli ha risposto lodando “l’esperienza unica che Amazon offre ai suoi clienti grazie ad opzioni come le recensioni dei consumatori e le raccomandazioni personalizzate”. Tra i due è sbocciato un amore che mette in posizione ancora più scomoda i concorrenti Universal, Warner e Sony BMG, difensori dei sistemi di Digital Rights Management; ma anche, per la prima volta, l’iTunes di Steve Jobs, scavalcato a sinistra da un concorrente più temibile di quelli a cui il gigante di Cupertino era stato abituato finora.
Al momento non si conosce la data di entrata in funzione del “digital store” (entro il 2007, comunque), né si sa cosa faranno le altre tre major. Ma Bezos ha fiutato l’aria che tira, prestando attenzione alle richieste di un mercato che spinge verso la libera circolazione delle merci piuttosto che ai desiderata di un’industria discografica timorosa di perdere i propri copyright. “Siamo eccitati che la EMI si sia unita a noi in questo sforzo”, ha dichiarato l’imprenditore di Seattle, “e non vediamo l’ora di offrire ai nostri consumatori mp3 di grandi artisti come Coldplay, Norah Jones e Joss Stone”. Eric Nicoli della EMI gli ha risposto lodando “l’esperienza unica che Amazon offre ai suoi clienti grazie ad opzioni come le recensioni dei consumatori e le raccomandazioni personalizzate”. Tra i due è sbocciato un amore che mette in posizione ancora più scomoda i concorrenti Universal, Warner e Sony BMG, difensori dei sistemi di Digital Rights Management; ma anche, per la prima volta, l’iTunes di Steve Jobs, scavalcato a sinistra da un concorrente più temibile di quelli a cui il gigante di Cupertino era stato abituato finora.
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