
Si è inserito un terzo incomodo, nel lungo e finora improduttivo tête à tête tra Warner Music e la società inglese (vedi News)? Venerdì scorso (4 maggio) la EMI ha confermato ufficialmente di avere ricevuto “un certo numero di indicazioni preliminari di interesse all’acquisto della società”, senza tuttavia rendere pubblici i nomi dei pretendenti; anzi, precisa la nota diramata dalla casa discografica inglese, “non esiste certezza che una qualsiasi offerta venga effettivamente avanzata”. A dispetto della vaghezza delle informazioni la City ha reagito positivamente alla notizia, facendo impennare del 7,9 % (245,5 pence) il valore del titolo alla Borsa di Londra.
Anche se la EMI non lo cita, il nome del concorrente principale di Warner, peraltro non inedito (vedi News), è stato fatto dal Financial Times in un articolo che ha preceduto di poche ore il comunicato stampa della casa discografica: si tratterebbe del gruppo finanziario One Equity Partners di Dick Cashin, disposto, secondo quanto scrive il quotidiano finanziario, a pagare una cifra, 3 miliardi di sterline (4,39 miliardi di euro), molto superiore a quella a suo tempo offerta da Warner e respinta al mittente (2,1 miliardi di sterline, 3,07 miliardi di euro: vedi News). Nello scorso mese di dicembre un’altra offerta mai confermata ufficialmente, quella della finanziaria europea Permira, era sfociata in un nulla di fatto (vedi News).
Anche se la EMI non lo cita, il nome del concorrente principale di Warner, peraltro non inedito (vedi News), è stato fatto dal Financial Times in un articolo che ha preceduto di poche ore il comunicato stampa della casa discografica: si tratterebbe del gruppo finanziario One Equity Partners di Dick Cashin, disposto, secondo quanto scrive il quotidiano finanziario, a pagare una cifra, 3 miliardi di sterline (4,39 miliardi di euro), molto superiore a quella a suo tempo offerta da Warner e respinta al mittente (2,1 miliardi di sterline, 3,07 miliardi di euro: vedi News). Nello scorso mese di dicembre un’altra offerta mai confermata ufficialmente, quella della finanziaria europea Permira, era sfociata in un nulla di fatto (vedi News).
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