A concretizzare i suoi sogni ci ha pensato un nutrito team di collaboratori, con Marcolini nella veste di produttore principale, Umberto Iervolino, Roberto Zanetti e altri ancora. “Per i testi”, racconta la ventitreenne "soul singer", “ho chiesto alla Universal di mettermi in contatto con qualcuno che fosse in grado di tradurre le mie idee in versi. Così sono entrata in contatto con Niccolò Agliardi ma anche con gente meno conosciuta come Elisabetta Pietrelli, una ragazza che abita al Cerreto in mezzo ai lupi e che scrive di getto, senza pensarci troppo sopra”. Tra le firme figura anche quella illustre del Matia Bazar Piero Cassano, coautore del pezzo, “Mastichi aria”, oggetto della prima di due bocciature sanremesi consecutive (“certo non mi ha fatto piacere”, confessa Irene, “sono andati all’aria i nostri piani ma con l’appoggio della casa discografica abbiamo deciso di andare avanti lo stesso con il lavoro”). E quella, preponderante, dello stesso Zucchero, presente in otto pezzi su undici. “Ho chiesto l’aiuto di papà, certo: era disponibile, e per di più gratis! Il suo miglior consiglio? Ricercare la semplicità, che permette di arrivare al cuore della gente: ‘Imagine’ è l’esempio migliore”.
Per essere una debuttante, l’esperienza non le manca: col padre ha calcato persino le assi della mitica Royal Albert Hall londinese (era il concerto “ZU & Company” del 6 maggio 2004): “Che paura. Forse non ero molto lucida, devo essere stata un po’ folle ad accettare. Ora mi sento più pronta, anche se sto ancora imparando a cantare e soprattutto a tenere la voce per tutto il concerto. Con la band faremo prove su prove. Voglio essere perfetta e spero di riuscire nel mio compito, che è quello di far scaldare il pubblico a dovere”. E neanche le mancano possibilità negate ai più: una delle due cover che ha scelto di interpretare in “Vertigini in fiore”, quella di Bryan Adams (l’altra è firmata Lori Carson), se l’è ritrovata in casa su un demo spedito dallo stesso cantautore canadese al padre. Lei ne è cosciente e ringrazia: “In un periodo difficile come questo, soprattutto per i giovani, io sto avendo le mie chance. Poi sarà il pubblico a decidere, e vada come deve andare. Io non mi aspetto troppo, così non rischio di restare delusa. Spero solo si percepiscano la mia passione e la mia sincerità. Per questo voglio cantare tanto dal vivo: è il miglior modo di smontare i pregiudizi”.