Gianni Morandi: ''Il tempo migliore' è la mia 'My way''

Gianni Morandi, che si definisce “una persona seria che ama giocare”, ma anche “uno che vota l’Unione ma non è contento dell’Unione”, ha presentato a Bologna la sua nuova fatica discografica, “Il tempo migliore”, la terza per la Sony Music

Un “tempo migliore”, per Gianni Morandi, non si potrebbe immaginare: la nuova trasmissione televisiva (partita giovedì scorso da Bolzano, titolo “Non facciamoci prendere dal panico”), un progetto editoriale autobiografico (il libro “Diario di un ragazzo italiano”, un lungo racconto tratto dal diario che tiene da 50 anni, annunciato di prossima uscita per Rizzoli) e questo cd, “Il tempo migliore”, appunto, dodici brani di puro sentimento e melodia. E’ un disco che ferma la velocità di questo tempo e che indugia su suoni certamente non nuovi, “classici” si potrebbe dire. “Il classico è ciò a cui ambisco” - dice Morandi - “Che cosa mi manca, per essere un classico, per essere come Yves Montand o Edith Piaf, per essere come Frank Sinatra?”. “Il tempo migliore” è la canzone che apre il cd e che si candida a diventare singolo, hit e forse anche qualcosa di più. “Mi sono emozionato, quando l’ho cantata la prima volta. La considero la canzone che mi mancava. Lavoravamo con Guidetti (Claudio, autore della musica) su una melodia, e dopo con Cogliati (Adelio, autore del testo) abbiamo cercato di intrecciarla a un testo. E’ la mia 'My way'. Uno cerca sempre la propria 'My way', la canzone rotonda, perfetta, che si sente pennellata addosso. Nel mio repertorio passato, 'Uno su mille ce la fa' è stata la mia 'My way''. Alla terza incisione con la Sony Music (i due precedenti cd hanno venduto rispettivamente 210.000 e 215.000 copie), Morandi dice di sentirsi sempre di più un interprete. “Io rimango un cantante. La gente, per strada, sa che io sono un cantante, mi riconosce per questo. Poi mi piace cimentarmi anche come intrattenitore. Soprattutto mi piace l’idea di poter fare televisione di qualità in prima serata. Con 'Non facciamoci prendere dal panico' porto Pasolini, Gaber, Fossati in prima serata, e questo lo ritengo eccezionale”. “Poi hanno detto che mi sono ‘celentanizzato’ – continua il cantante – ma io, in verità, mi sono ispirato più a Jannacci di 'Quelli che…', volevo fare un monologo non solo parlato ma anche musicale”. Nessuna schizofrenia, dunque, nel doppio ruolo, nessun incompatibilità, nessun conflitto di interessi. “Anzi. Il disco era pronto a giugno, ma abbiamo aspettato a farlo uscire perché non volevo che sembrasse che la trasmissione fosse la cassa di risonanza del cd, o viceversa. Siamo persone complesse, con tante sfaccettature, persone serie che amano giocare. Io sono uno che canta, ma che corre anche la maratona di New York, uno che vota l’Unione ma non è soddisfatto dell’Unione, uno che paga le tasse, che ha un figlio piccolo. Sono tante cose. Siamo tante cose”. Ed è anche uno che ama ascoltare musica e che, quando lo fa per puro piacere personale, diventa onnivoro: Nat King Cole, Mozart, ma anche il gruppetto di rap che gli segnala Pietro, il figlio più piccolo, 9 anni, sempre incollato davanti a Mtv. “Il tempo migliore” , in uscita il 6 ottobre, vede il coinvolgimento di Guido Morra e di Maurizio Fabrizio, di Andrea Mingardi e di Maurizio Tirelli, di Mauro Malavasi e di Domenico Di Graci ed è, secondo Rudy Zerbi della Sony Music, un ’kolossal’: più di dieci studi coinvolti, per uno sforzo produttivo che fa sperare in “un risultato in controtendenza, rispetto alla crisi attuale dell’industria discografica”. Il cd è, di fatto, un inno al presente e all’ottimismo. “E’ il nostro presente quello che conta e quello che va vissuto” – dice Morandi, 400 canzoni incise, 34 album all’attivo - “Siamo sempre proiettati nel futuro o nascosti nel passato ma, secondo me, lo sforzo da tentare è quello di vivere il presente. Questo è un disco fatto di canzoni positive, riflessive, anche ironiche, incise con il piacere e la speranza che qualcosa di questo rimanga nel tempo. Il mio giudizio sul cd? Sono abbastanza soddisfatto; penso che si possa fare sempre meglio, ma anche molto peggio”.
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