Comunicato Stampa: Casale omaggia Gaber, 'Polli d'allevamento' a Firenze

La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.
PER LA PRIMA VOLTA UN ARTISTA PORTA IN SCENA UN TESTO INTEGRALE DEL TEATRO CANZONE DI GABER
GIULIO CASALE
interpreta
POLLI D’ALLEVAMENTO
Giovedì 6 aprile 2006 –Teatro Puccini - Firenze
Giovedì 6 aprile al Teatro Puccini di Firenze va in scena Polli d’allevamento, uno dei testi più significativi scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini.
Ad interpretare per la prima volta un intero spettacolo del Teatro Canzone DI GABER – LUPORINI è Giulio Casale, ex cantante degli Estra, cantautore, poeta e uno degli Artisti del Teatro Canzone nella prima edizione del Festival Giorgio Gaber del 2004.
«Quando mi è stato chiesto di riallestire questo spettacolo ho sentitamente ringraziato. Non solo e non tanto perchè fu proprio con Polli d'allevamento che per la prima volta impattavo con la fisicità e la scrittura di Gaber (e Luporini) ma perché a tutt'oggi considero questo il migliore dei tanti straordinari titoli di teatro-canzone della coppia. C'è qualcosa di eccelso nella prosa, nella cifra linguistica scelta, nella musicalità (forse mai così espressiva) impreziosita dalle orchestrazioni di Franco Battiato, e c'è qualcosa di realmente dirompente a livello dei contenuti che per l'appunto lo confermano non solo attuale ma direi addirittura necessario anche ora, quasi trentanni dopo.
Non è solo il passare nella narrazione dalla prima persona plurale a quella singolare a rendere Polli "moderno" (l'impossibilità di un'appartenenza compare qui, per la prima volta, e perdura, no?) quanto piuttosto la lucidità dell'analisi, echi pasoliniani: inchiodare la realtà alla miseria cui l'abbiamo costretta e insieme tendere a un gesto in tutto nuovo e soprattutto autentico, fuori dall'unico copione che sapemmo scrivere, cioè infine subire. Per me l'occasione (un'altra, non ennesima) d'un atto d'amore verso un artista la cui lezione di libertà e di rigore, vista allora, non avrei più dimenticata». (Giulio Casale)
‘Polli d’allevamento’ fu rappresentato nel corso della stagione teatrale 1978/1979 ed è l’unico spettacolo che non è mai stato rappresentato a Firenze. Per Giulio Casale si tratta di dimostrare la grande attualità dell’opera di Gaber, la forza prorompente della sua scrittura e della sua musica che non risentono affatto del passare del tempo e che, proprio per questo, consacrano le sue opere tra i classici del teatro italiano.
«Il titolo stesso annuncia una presa di distanza da quel movimento giovanile che andava via via trasformandosi. Per le strade e nelle piazze non si parla quasi più della vita. Alcuni scelgono strade prettamente politiche, altri prendono posizioni di tipo misticheggiante. Quello che in ‘Libertà obbligatoria’ era un sospetto di massificazione qui si trasforma da una parte in un velleitario intervento politico, dall’altra in uno scadimento inerte che assomiglia sempre più ad una moda». (Giorgio Gaber e Sandro Luporini)
La messa in scena di Polli d’allevamento chiude la manifestazione “Il Diritto di vivere il presente”, una lunga serie d’iniziative con incontri, mostre e spettacoli che Firenze ha dedicato alla figura e all’opera di Giorgio Gaber.
PER LA PRIMA VOLTA UN ARTISTA PORTA IN SCENA UN TESTO INTEGRALE DEL TEATRO CANZONE DI GABER
GIULIO CASALE
interpreta
POLLI D’ALLEVAMENTO
Giovedì 6 aprile 2006 –Teatro Puccini - Firenze
Giovedì 6 aprile al Teatro Puccini di Firenze va in scena Polli d’allevamento, uno dei testi più significativi scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini.
Ad interpretare per la prima volta un intero spettacolo del Teatro Canzone DI GABER – LUPORINI è Giulio Casale, ex cantante degli Estra, cantautore, poeta e uno degli Artisti del Teatro Canzone nella prima edizione del Festival Giorgio Gaber del 2004.
«Quando mi è stato chiesto di riallestire questo spettacolo ho sentitamente ringraziato. Non solo e non tanto perchè fu proprio con Polli d'allevamento che per la prima volta impattavo con la fisicità e la scrittura di Gaber (e Luporini) ma perché a tutt'oggi considero questo il migliore dei tanti straordinari titoli di teatro-canzone della coppia. C'è qualcosa di eccelso nella prosa, nella cifra linguistica scelta, nella musicalità (forse mai così espressiva) impreziosita dalle orchestrazioni di Franco Battiato, e c'è qualcosa di realmente dirompente a livello dei contenuti che per l'appunto lo confermano non solo attuale ma direi addirittura necessario anche ora, quasi trentanni dopo.
Non è solo il passare nella narrazione dalla prima persona plurale a quella singolare a rendere Polli "moderno" (l'impossibilità di un'appartenenza compare qui, per la prima volta, e perdura, no?) quanto piuttosto la lucidità dell'analisi, echi pasoliniani: inchiodare la realtà alla miseria cui l'abbiamo costretta e insieme tendere a un gesto in tutto nuovo e soprattutto autentico, fuori dall'unico copione che sapemmo scrivere, cioè infine subire. Per me l'occasione (un'altra, non ennesima) d'un atto d'amore verso un artista la cui lezione di libertà e di rigore, vista allora, non avrei più dimenticata». (Giulio Casale)
‘Polli d’allevamento’ fu rappresentato nel corso della stagione teatrale 1978/1979 ed è l’unico spettacolo che non è mai stato rappresentato a Firenze. Per Giulio Casale si tratta di dimostrare la grande attualità dell’opera di Gaber, la forza prorompente della sua scrittura e della sua musica che non risentono affatto del passare del tempo e che, proprio per questo, consacrano le sue opere tra i classici del teatro italiano.
«Il titolo stesso annuncia una presa di distanza da quel movimento giovanile che andava via via trasformandosi. Per le strade e nelle piazze non si parla quasi più della vita. Alcuni scelgono strade prettamente politiche, altri prendono posizioni di tipo misticheggiante. Quello che in ‘Libertà obbligatoria’ era un sospetto di massificazione qui si trasforma da una parte in un velleitario intervento politico, dall’altra in uno scadimento inerte che assomiglia sempre più ad una moda». (Giorgio Gaber e Sandro Luporini)
La messa in scena di Polli d’allevamento chiude la manifestazione “Il Diritto di vivere il presente”, una lunga serie d’iniziative con incontri, mostre e spettacoli che Firenze ha dedicato alla figura e all’opera di Giorgio Gaber.
Segui Rockol su Instagram per non perderti le notizie più importanti!