Francia, passano alla Camera le nuove norme sul copyright pro consumatori
L’Assemblea Nazionale francese ha approvato con 296 voti a favore e 193 contrari la nuova legge sul copyright che autorizza, tra l’altro, i consumatori a violare i sistemi di protezione dei file musicali scaricati da Internet nel caso questi ne impediscano la libera riproduzione su tutti i tipi di lettori digitali in commercio (è la cosiddetta clausola della “interoperabilità”, vedi News, che obbligherebbe gli operatori a fornire, su richiesta, informazioni utili a sbloccare il software anticopia DRM).
Di conseguenza si fa più problematica, nel paese, la posizione delle aziende che, come la Apple, adottano un sistema chiuso (FairPlay, nel suo caso) che permette di ascoltare esclusivamente su lettori di marca iPod la musica acquistata sul negozio digitale iTunes: tanto che, come già si ipotizza da giorni (vedi News), l’azienda americana potrebbe decidere di chiudere bottega in Francia se l’iter della legge dovesse proseguire senza ulteriori modifiche.
Le nuove norme passeranno al vaglio del Senato in maggio, per poi essere controfirmate dal presidente Chirac e trasformate in legge dello stato. Sembra improbabile però che subiscano modifiche sostanziali, dal momento che nelle due camere parlamentari i diversi schieramenti politici hanno più o meno lo stesso peso (a spingere per l’introduzione della norma pro consumatori sono soprattutto socialisti, comunisti e verdi).
Di conseguenza si fa più problematica, nel paese, la posizione delle aziende che, come la Apple, adottano un sistema chiuso (FairPlay, nel suo caso) che permette di ascoltare esclusivamente su lettori di marca iPod la musica acquistata sul negozio digitale iTunes: tanto che, come già si ipotizza da giorni (vedi News), l’azienda americana potrebbe decidere di chiudere bottega in Francia se l’iter della legge dovesse proseguire senza ulteriori modifiche.
Le nuove norme passeranno al vaglio del Senato in maggio, per poi essere controfirmate dal presidente Chirac e trasformate in legge dello stato. Sembra improbabile però che subiscano modifiche sostanziali, dal momento che nelle due camere parlamentari i diversi schieramenti politici hanno più o meno lo stesso peso (a spingere per l’introduzione della norma pro consumatori sono soprattutto socialisti, comunisti e verdi).
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