L’accostamento con Battisti azzardato da Mogol ha suscitato molte perplessità nell’ambiente dello spettacolo. Franz Di Cioccio della Pfm trova “quasi blasfemo” l’accostamento, mentre Michele Senati, da sempre attento studioso di Battisti, definisce “improponibile” il paragone. Più diplomatico il giudizio dell’attore Carlo Verdone: “Sono due personaggi molto diversi. Faccio fatica a comprendere qualsiasi accostamento. D’Alessio è legato alla tradizione napoletana riveduta e corretta, ma mi sembra piuttosto un nuovo Peppino Di Capri. Battista resta, come dire, un pezzo unico, che esprime un contesto storico preciso. E'’stato per l'’talia quello che sono stati i Beatles per la Gran Bretagna”.
(Fonte: Corriere della Sera)