Le bellissime canzoni di Emma Nolde e Levante sull’accettazione

Da una parte "Quello che deve essere sarà", dall’altra “Dell’amore il fallimento”.

Levante ed Emma Nolde hanno pubblicato contemporaneamente due nuovi singoli che esplorano il tema dell’accettazione, della fine, della pace interiore e della trasformazione personale. Sono odi alle crepe e all'imprevedibilità dell’esistenza. Da una parte c’è “Dell’amore il fallimento” della cantautrice siciliana, dall’altra “Quello che deve essere sarà” della penna toscana. Due visioni della rottura di un equilibrio, ciascuna con il proprio linguaggio emotivo, ma unite da un filo comune di sincerità e introspezione. Due bellissime canzoni affrontate dallo sguardo di due artiste di diversa generazione, ma legate da qualche cosa di magico come dimostra anche la loro collaborazione in una nuova versione di “Nuvola” del 2024, pezzo originariamente contenuto in “Manuale distruzione”, l’esordio di Claudia Lagona.

Il nuovo brano di Levante, scritto da lei e prodotto da Antonio Filippelli, affronta il fallimento con una disarmante onestà. Lo fa su una produzione che spinge, aperta, lucente perché nella descrizione di un abisso è già presente, in modo intrinseco, il riemergere. È tutto lì: “Sembra così banale. L'assenza di un lieto fine. Che dire e ridire? Colpa di non aver le pile. E questo è un fatto, e questo è il fato. Ho un fuoco fatuo in me”. Il pezzo, fulcro del suo prossimo progetto discografico, racconta la caduta di un mondo interiore e la necessità pragmatica di raccogliere i pezzi e andare avanti, senza cedere alle ipocrisie di chi evita di pronunciare la parola “fallimento”. Accompagnato da un videoclip diretto dai Broga’s Studio, il brano mostra Levante in un piano sequenza coreografato da Macia Del Prete, dove quattro danzatrici replicano e trasformano i suoi movimenti, incarnando diverse sfaccettature del carattere: impulsività, vulnerabilità, ribellione e lucidità. Alla fine, rimane solo Levante, spoglia da ogni sovrastruttura, un simbolo di autenticità. L’artista arriva da una serie di pubblicazioni totalmente a fuoco: dall’ironica “Maimai” all’emotiva “Niente da dire” dove il silenzio diventa quasi un supereroe necessario.

Dall’altra parte, Emma Nolde, a un anno da “Nuovospaziotempo”, chiude un cerchio pubblicando “Quello che deve essere sarà”, un brano che nasce come promessa a se stessa di tornare a vivere senza complicazioni e con una sincerità tale da arrossire. La cantautrice riflette sul percorso dei propri vent’anni, sull’accettazione dell’imprevedibilità della vita e sul bisogno di liberarsi dalle liste di obiettivi impossibili. Come racconta: “La cosa più complicata è non complicare…funziona anche senza tutti questi paletti e forse stiamo meglio”. Poi prosegue: “Questa canzone è una lettera a me stessa, dove mi sprono ad affrontare la cosa più difficile di tutte: accettare di non avere una lista di obiettivi. È strano trattarsi come aziende che fanno i resoconti di fine anno. Più andiamo avanti e più sarà importante smettere di competere con le macchine per giocare, invece, il gioco degli esseri umani”. Il videoclip e la copertina mostrano Emma con la sua chitarra elettrica, fotografia di un controllo saldo tra le mani, immersa nell’irrequietezza del vento, rappresentazione visiva della tensione tra ciò che è stabile e ciò che è indomabile. Nella seconda strofa c’è tutta la forza del pezzo: “Quando accetterò i miei sbagli, quando io ci farò pace, noi non forzeremo niente, noi due lo sappiamo bene. Il mondo ci sarà comunque, anche se non sarà insieme”. Anche qui, come nel pezzo della collega siciliana, c’è la chiusura di un ciclo, che lascia campo a un nuovo sguardo.

Che sia un sentimento o un’agenda di impegni, che sia un rapporto o l’ansia di un obiettivo forzato, le due, senza alcuna paura di affermarlo, tirano una riga su tutto ciò che non funziona, accettandolo, perché vogliono sentirsi libere. Levante ed Emma Nolde raccontano emozioni intime, vulnerabilità e percorsi di crescita. Il pop cantautorale intenso e coreografico di Claudia, la delicatezza d'autrice, sospesa e riflessiva di Emma: insieme offrono una prospettiva potente su come affrontare e abbracciare le ultime pagine, trasformandole in occasione di riscatto. Due canzoni scritte e suonate bene, un unico sentimento senza catene.

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