Proiettato in anteprima ieri sera a Milano, l’episodio supplementare di "Anthology" in video ha suscitato naturalmente la curiosità dei fan riguardo ai contenuti. Arrivati a questo punto, anche un solo spezzone video inedito attira inevitabilmente l’attenzione.
Come è costruito questo episodio aggiuntivo della saga pubblicata in origine trent’anni fa? Formalmente, come tutti gli altri episodi: cioè, basandosi su interviste e dichiarazioni di prima mano dei Beatles e di alcuni loro collaboratori stretti (George Martin, Neil Aspinall), arricchite da immagini d’archivio, setacciate tra migliaia di filmati nei decenni.
Potremmo dire che l’episodio nove si compone di due parti. Da un lato, una specie di riassunto della carriera, con immagini e flashback tratti dagli otto anni di partnership del gruppo. Alcuni spezzoni sono arcinoti, altri meno (McCartney in studio che prova “Helter Skelter”). La seconda parte, incentrata invece sulle tre canzoni della “reunion” – passatemi il termine – del 1994-95, è una sorta di mini-documentario sulla creazione di “Free as a Bird”, “Real Love” e “Now and Then”, e contiene diverso materiale video mai apparso prima.
Il montaggio di questa sezione propone un “dietro le quinte” dei tre brani di John Lennon ricreati in studio da Paul, George e Ringo con l’aiuto di Jeff Lynne, in un’epoca in cui la tecnologia non disponeva ancora di tutte le possibilità odierne (venute in soccorso per la terza canzone “Now and Then” pubblicata due anni fa e oggi applicate anche alle altre due canzoni, riproposte in mix inediti che appaiono nelle nuove versioni in vinile, CD e streaming dell’opera “Anthology”). L’accento su questi aspetti tecnici è forte, e magari di non immediata fruibilità per il grande pubblico, ma le immagini dei tre in studio mentre provano idee, parti strumentali e vocali, restituiscono bene l’atmosfera delle sessions. Se volete una riconferma che Paul era il motore motivazionale della band (un entusiasmo contagioso, a volte persino eccessivo), George lo spirito critico (caustico ma necessario, a tratti stanco) e Ringo il collante umano (anche per l’innata pazienza), eccovi serviti.
Luca Perasi
Particolarmente competente sull'argomento Paul McCartney, Luca Perasi lo è anche sui Beatles. Fra i suoi libri pubblicati c'è infatti anche quello qui sotto.