Francesco Guccini, autore conto terzi negli anni Sessanta

Dodici canzoni + 1 che (probabilmente) non conoscete. Con un testo di Renato Marengo

Ho selezionato un estratto dal numero speciale di Ciao 2001 in edicola dedicato a Francesco Guccini (la copertina è al termine di questo articolo). Ho scelto le schede (curate da Vito Vita) di dodici canzoni scritte da lui e cantate da altri – escludendo quelle, ben più note, incise da Nomadi ed Equipe 84. Alcune sono davvero sorprendenti…

In calce all’articolo, una postfazione di Renato Marengo.

 

GIGLIOLA CINQUETTI : Una storia d’amore

(Guccini; firmata Pace-Panzeri-Pontiack)

45 giri CGD N 9654, 1967

 

A marzo (la data delle matrici è 17 febbraio) esce una canzone che in origine la Cinquetti avrebbe dovuto presentare al Festival di Sanremo 1967 in abbinamento con Caterina Caselli (che la include il mese successivo nel suo album DIAMOCI DEL TU): questa volta alla firma di Pontiack si affiancano quelle di Mario Panzeri e Daniele Pace, che secondo la testimonianza di Guccini ha inciso il provino della canzone, un brano beat non particolarmente rilevante, con un testo d’amore.

 

CATERINA CASELLI: Incubo n° 4

(Guccini-Caselli; firmata Ingrosso-Monaldi)

33 giri DIAMOCI DEL TU CGD FG 5033, 1967

 

 

Oltre a Dio è morto e Per fare un uomo, l’album già citato della cantante di Sassuolo contiene altre due canzoni scritte da Guccini con la Caselli durante un soggiorno dei due a Pavana alla fine del 1966 e firmate da Gino Ingrosso e Gianfranco Monaldi. La prima, Incubo n° 4, è un tipico brano di protesta beat, introdotto da un recitato contro la guerra e la fame nel mondo. In estate verrà utilizzato come lato B di Sono bugiarda.

 

CATERINA CASELLI: Le biciclette bianche

(Guccini-Caselli; firmata Ingrosso-Monaldi)

33 giri DIAMOCI DEL TU CGD FG 5033, 1967

 

 

La quarta canzone di Guccini contenuta in DIAMOCI DEL TU, Le biciclette bianche, è ispirata al movimento di protesta olandese dei Provos, i cui componenti tra le caratteristiche avevano anche quella di usare per spostarsi non automobili o motociclette, ma biciclette bianche. Pubblicata su 45 giri come retro di Il cammino di ogni speranza.

 

I MEMPHIS: Che farò

(Guccini-Andrews)

45 giri Columbia SCMQ 7049, 1967

 

 

Cover di Bad Time, che i britannici Roulettes avevano pubblicato nel 1964, per il secondo 45 giri pubblicato a maggio del ’67 dal gruppo veronese Memphis. L’originale, scritto da Chris Andrews, parla di un amore finito: Guccini mantiene il tema con risultati però lontani da quelli abituali, con versi come “Se un giorno tu già stanca di me / te ne andrai via io non piangerò, / ma non vivrò mai più”. Da notare che il lato B del disco contiene invece una canzone più congeniale a Guccini, la cover di I Am A Rock di Simon & Garfunkel intitolata Io sono una roccia e il cui testo, fedele all’originale, è firmato da Danpa, pseudonimo di Dante Panzuti.

 

JOHNNY & I MARINES:

Quei coraggiosi dalle carrozze senza cavalli

(Guccini-Pontiack)

45 giri La voce del padrone MQ 2090, 1967

 

 

Johnny & i Marines, gruppo modenese formato dai fratelli Urano e Gianni, detto Johnny, Borelli (la loro sorella Ambra avrà una discreta carriera da solista) hanno pubblicato due 45 giri. Sul secondo, uscito nel giugno 1967, il lato B è firmato da Guccini e Mansueto Deponti ed è il racconto delle imprese dei pionieri dell’automobilismo all’inizio del Novecento.

 

MARTÒ: Hey Joe

(Guccini-tradizionale-Guest- Thibaut)

45 giri La voce del padrone MQ 2094, 1967

 

 

In questo caso, siamo in presenza della cover di una cover: per scrivere il testo in italiano di questo celeberrimo brano reso immortale da Jimi Hendrix, Guccini non si basa infatti sull’originale (la storia di un femminicidio oggi improponibile) ma sul testo che Gilles Thibaut aveva scritto per la versione francese lanciata da Johnny Hallyday, e questo spiega la presenza del paroliere francese sull’etichetta insieme a Reg Guest, arrangiatore del disco di Hallyday. In questa versione, pubblicata a giugno, da assassino Joe si trasforma in un giovane che non s’interessa dei problemi del periodo come la guerra in Vietnam o l’atomica. Martò, pseudonimo di Giancarlo Martelli, partecipò con questo brano al Cantagiro.

 

GIULIANA VALCI: Un inutile discorso

(Guccini-Simon; firmata Ingrosso-Simon)

45 giri CBS 2811, 1967

 

 

A settembre del 1967 esce un 45 giri della brava Giuliana Valci che sul lato A presenta una canzone di Mogol e Battisti, Quando gli occhi sono buoni, e sul retro una cover di The Dangling Conversation di Simon & Garfunkel firmata da Ingrosso e risalente al periodo in cui Guccini non era ancora iscritto alla SIAE. Dopo Dylan, Paul Simon è, come vedremo, l’artista d’oltreoceano a cui il cantautore si avvicina, trovandolo affine per tematiche e scrittura dei testi: al contrario di quello che in genere avveniva per le cover, Guccini si mantiene fedele dal punto di vista tematico all’originale (persino nelle citazioni, “and you read your Emily Dickinson / and I my Robert Frost” tradotto in “Se io leggo Emily Dickinson / e tu scegli Robert Frost”).

 

GEORGES CHELON: Credi a me

(Guccini-Chelon)

45 giri Pathé AQ 1357, 1967

 

 

Sempre nel settembre ’67 viene pubblicata un’altra cover, al contrario di Un inutile discorso questa volta firmata, su un 45 giri del cantautore marsigliese Georges Chelon; l’originale è Fallait voir, una canzone d’amore.

 

SONIA: Ascoltatemi

(Pallavicini-Guccini)

45 giri La Voce del Padrone MQ 2126, 1968

 

 

Strana questa collaborazione tra Guccini e Vito Pallavicini per questo brano, una sorta di appello rivolto da una donna, non è chiaro se la fidanzata o la madre, alla giuria di un tribunale per la liberazione di un ragazzo di cui non si specifica la colpa (“Voi dovete giudicare / un ragazzo che ha sbagliato / Ascoltatemi e capitemi, / nella legge non ci sta / una riga di pietà / Chi di voi non ha sbagliato? / Se per voi hanno valore queste lacrime, / ascoltatemi perché sto piangendo anche per te”). Ascoltatemi si trova sul lato B del terzo 45 giri solista di Sonia Natali senza le Sorelle, pubblicato nel maggio 1968.

 

LE SORELLE: Salomone pirata pacioccone

(Guccini-Godi)

45 giri Columbia SCMQ 7076, 1967

 

 

Sonia & le Sorelle erano un gruppo beat. Quando Sonia Natali decise di darsi alla carriera solista, le sue sorelle Nadia e Luana pubblicarono questo brano: un valzer rivolto ai bambini che all’epoca seguivano Carosello, con le pubblicità dell’Amarena Fabbri che vedevano protagonista il cartone animato di Salomone pirata pacioccone, di cui Guccini scriveva i testi (attività ricordata anni dopo in Eskimo).

 

I ROYALS: Mrs. Robinson

(Guccini-Simon)

45 giri La Voce del Padrone MQ 2143, 1968

 

 

Gruppo padovano depositario di tre 45 giri tra il 1966 e il 1968, i Royals hanno anche pubblicato tre canzoni firmate Pontiack- Verona, Io non saprò, Le stelle del cielo e Ieri, oggi, domani. Ma in questi casi Guccini non c’entra: si tratta infatti di canzoni scritte dal cantante e chitarrista del gruppo Gabriele Zambon, non iscritto alla SIAE. Per quel che riguarda Mrs. Robinson, è un ulteriore segnale dell’avvicinamento di Guccini a Paul Simon, e nel 1970 verrà ripresa da Bobby Solo nell’album BOBBY FOLK. Il testo è fedele all’originale, ma elimina il riferimento a Joe Di Maggio.

 

CATERINA CASELLI: Bagnata come un pulcino

(Guccini-Caselli; firmata Pace- Panzeri-Callegari)

45 giri CGD N 9683, 1968

 

 

Il retro de L’orologio, presentato a Un disco per l’Estate e pubblicato su 45 giri nel giugno 1968, è un brano al cui ascolto si riconoscono alcuni versi che due anni dopo ritroveremo in Al trist: infatti la canzone, scritta da Guccini e dalla Caselli più di un anno prima della pubblicazione, è di fatto un primo abbozzo della successiva, un blues con il testo parte in italiano e parte in dialetto sassuolese. Guccini lo tradurrà interamente in modenese, cambierà il titolo e scriverà una nuova musica, sempre blues ma diversa.

 

CATERINA CASELLI: “Cima Vallona”

(Guccini)

CD QUALCUNO MI PUÒ GIUDICARE Sugar Music SGR D 77815, 1997

 

 

Pur essendo pubblicato solo nel 1997 in un Cd antologico, questo brano risale al 1968: viene annunciato nelle riviste dell’epoca come nuova uscita della Caselli ma alla fine rimane inedito per il tema trattato, l’attentato terroristico del 25 giugno 1967 contro alcuni militari italiani da parte di terroristi altoatesini – un fatto passato alla storia come la strage di Cima Vallona, dal luogo in provincia di Belluno in cui avvenne l’esplosione. Due anni prima, nel settembre 1966, la Vedette era stata più coraggiosa della CGD, pubblicando una canzone dei Pooh che affrontava il problema del terrorismo altoatesino, Brennero ’66.

 

 

Se c’è un Grande Vecchio della canzone d’autore in Italia, al di là dei dati anagrafici, possiamo dire certamente che si tratta di Francesco Guccini. E uno speciale di Ciao 2001, in edicola proprio in questi giorni, gli andava giustamente dedicato. Lo speciale contiene numerosi articoli ampi e significativi pubblicati fra il 1967 e il 1987 e nuove recensioni della sua grande discografia.

Ho conosciuto bene Francesco Guccini a Milano, sin dagli inizi della sua carriera, quando faceva ancora più una sorta di cabaret che concerti da cantautore. Con lui, come è scritto in uno degli articoli del 1974 che abbiamo ripubblicato, ho anche vissuto una disavventura, in difesa di giovani “capelloni” contestatori al primo Premio Tenco di Sanremo, con la polizia che stava quasi per ammanettarmi perché cercavo con una certa veemenza di far comprendere e tollerare anche la posizione di chi tra il pubblico, in quegli anni ribelli, preferiva rock e cantautori impegnati alla musica leggera. Francesco, con la sua figura gigantesca e l’autorevole “vocione”, mi spalleggiò con energia. 

L’editoriale che ho scritto con Maurizio Becker, che dirige assieme a me queste nuove versioni del glorioso Ciao 2001, parte ricordando che sin dagli inizi degli anni ’60 anche in Italia si cominciavano ad ascoltare motivazioni filosofiche o sociali, nei testi dei primi gruppi italiani che facevano musica non solo d’evasione, apprezzatissimi dai giovani di allora che iniziavano ad ascoltare tanta musica rock contro la guerra. Stavano nascendo quindi i primi cantautori i cui testi, entrando anche nel sociale, dato l’avvicinarsi dei fermenti della rivoluzione giovanile del ’68, diventavano sempre più impegnati. E Francesco Guccini iniziò a farsi apprezzare sia come autore di canzoni intense e legate agli avvenimenti contemporanei, per i Nomadi, L’equipe 84 e per altri suoi colleghi più impegnati sia finalmente, cantandole e suonandole lui stesso, le sue storie. E Ciao 2001, oltre ad occuparsi dei big internazionali del rock, comincia proprio agli inizi degli anni ’70 a dare spazio a Guccini come a Bob Dylan e ai più celebri folksinger di quegli anni.

Renato Marengo

 

 

 

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