È ovunque: social, radio, tv. La scorsa domenica è stato ospite ad “Amici” di Maria De Filippi: il pubblico lo ha accolto come se fosse un artista navigato e sulle note della sua hit gli ha riservato un’ovazione da star. La hit è naturalmente quella “Non sei mica te” che se sicuramente vi sarà capitato di ascoltare sui social o in radio, perché è uno dei brani più virali del momento: prossima a tagliare il traguardo dei (primi) 10 milioni di ascolti su Spotify, potrebbe portare Eddie Brock direttamente sul palco dell’Ariston, in gara tra i big al Festival di Sanremo 2026. Eddie Brock, per chi se lo stesse chiedendo, non è il nome di un artista internazionale, ma è quello d’arte di Edoardo Iaschi, che si candida ad essere l’outsider - o forse sarebbe più corretto dire: uno degli outsider - della prossima edizione della kermesse. Vedremo se la canzone, da settimane stabile nelle prime posizioni della Viral 50 Italia, la classifica dei brani più condivise, gli basterà per guadagnarsi un pass da “big”.
Del resto fino a poche settimane fa il nome di Eddie Brock - si chiama così per il personaggio dei fumetti Marvel: «Da bambino sfruttavo le qualità di mio zio fumettista per farmi disegnare Venom, il mio personaggio preferito, l'alter ego di Eddie Brock. Da quel momento è nato il mio nome» - era praticamente sconosciuto. Nel successo della sua “Non è mica te”, uscita a maggio insieme all’album d’esordio “Amarsi è la rivoluzione”, ha giocato un ruolo centrale un video condiviso dai tifosi della sua squadra del cuore, la Roma, che ha girato all’impazzata su TikTok. La canzone parla di un ragazzo che dopo la fine di una relazione prova a costruirne un’altra, ma puntualmente si ritrova a pensare al passato («La sua bocca non ha il tuo sapore»). Il brano è stato utilizzato in una clip in cui si celebrano le vittorie dei giallorossi sotto la guida di Gasperini («Lei è bellissima»), ma ripensando ancora al traumatico esonero di Mourinho («Ma non è mica te»). La clip su TikTok ha superato i 15 mila “mi piace” e conta oltre 2mila tra salvataggi e condivisioni. «E pensare che mi hanno scartato quattro volte ad Amici e una a X Factor», dice lui, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe.
Il successo è arrivato inaspettatamente. E mai come stavolta è frutto reale del passaparola: «Quando la scorsa primavera ho scelto le canzoni da includere nel mio primo album “Amarsi è la rivoluzione” insieme ai ragazzi della piccola etichetta indipendente romana che mi sta dando una mano, la Sangita Records, l’abbiamo inclusa senza comprenderne il potenziale. La canzone ha fatto tutto da sé». Per settimane ha dato appuntamento ai fan per dei raduni sulla terrazza del Pincio, in centro a Roma, cantando chitarra e voce insieme a loro le sue canzoni, a partire naturalmente da “Non è mica te”. Ha smesso quando a fine ottobre circa 2mila fan si sono presentati all’appuntamento, costringendolo a fuggire dopo venti minuti per problemi di ordine pubblico: «La situazione ci è sfuggita di mano», si è scusato lui. Che dopo aver firmato un contratto di distribuzione con Warner Music Italia ha annunciato quattro concerti ufficiali in programma la prossima primavera (magari sfruttando anche l’eventuale onda sanremese). Il 26 marzo sarà alla Santeria Toscana di Milano, il 29 marzo al Largo Venue di Roma, il 3 aprile al Duel Club di Napoli e il 4 aprile all’Esc Dogana di Catania: «Queste sono solo le prime date», ha sottolineato.
Sui social c’è già chi lo definisce il nuovo Calcutta e paragona “Non è mica te” a quella “Cosa mi manchi a fare” con la quale esattamente dieci anni fa il cantautore di Latina aprì un nuovo ciclo per il cantautorato romano: «Il mercato ad un certo punto ha cominciato ad essere saturo di progetti costruiti a tavolino. Si è parlato poco di musica e di canzoni e troppo di contorno. Oggi la gente dagli artisti cerca autenticità. E l’ha trovata in canzoni come la mia».