“Some Other Space, Some Other Live!”, in uscita il 20 novembre 2025, esce in un’edizione numerata disponibile in triplo vinile e doppio CD, ed è stato registrato durante le date del Final Frontier Tour della primavera scorsa.
L’album sarà disponibile in due versioni da collezione, in edizione limitata e numerata, in vinile triplo - 200 copie numerate in vinile trasparente cristallo e 500 in vinile blu trasparente - e in 1.000 copie doppio CD numerate, arricchite da foto esclusive rispetto all’edizione vinile. La tracklist è in coda all’articolo.
“Abbiamo voluto fissare l’intensità dei concerti e la connessione con il pubblico: quella parte vibrante che nessun disco in studio può restituire. È il nostro modo di condividere questo viaggio musicale, oggi come allora”, racconta Fabrice Quagliotti, leader e portavoce dei Rockets.
Il disco è anche un tributo a due componenti della formazione originaria della band, Alain Maratrat e Christian Le Bartz, entrambi mancati di recente; i Rockets oggi sono I Rockets sono Fabrice Quagliotti (tastiere), Rosaire Riccobono (basso), Gianluca Martino (chitarra), Dan Quarto (batteria) e Fabri Kiarelli (voce).
I Rockets torneranno live prossimamente (prime date fissate: 20 febbraio al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna (NO), 22 febbraio al Palmariva Live Club di Portogruaro (VE) e 22 marzo al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI).
I Rockets, per chi fosse troppo giovane per ricordarseli, sono quegli stralunati che si esibivano con la pelle ricoperta di vernice argentata; all'epoca lavoravo per la loro casa discografica, ed il loro successo si deve interamente, è giusto ricordarlo, a un discografico italiano, Maurizio Cannici, molto prematuramente scomparso nel 2009.
Ricordo molto bene la complicata preparazione delle loro esibizioni dal vivo: la vernice argentata veniva loro applicata sulla pelle, ed era necessario che fosse asportata nel giro di poche ore altrimenti avrebbe avuto effetti deleteri sulla salute dei musicisti (erano tempi artigianali…).
Considerati dai critici poco più che una trovata, in effetti i Rockets si inserirono (e anzi per certi versi anticiparono) una certa elettronica ballabile che poi si diffuse largamente in tutta Europa; fatte le debite proporzioni, l'uso del vocoder e dei sintetizzatori li può accomunare ai Kraftwerk, pur senza la compostezza e la serietà dei quattro di Dusseldorf (in altre parole, i Rockets erano decisamente più baracconi).
Nati nel 1976, i Rockets sono passati attraverso numerosissimi cambi di formazione e anche di denominazione, e oggi hanno recuperato il nome originario (mentre il più "anziano" come militanza nella band è Fabrice Quagliotti, che vi entrò nel 1977).
Qui di seguito vi ripropongo alcuni dei maggiori successi dei Rockets.
"Future woman" (1976)
On the road again (1978)
Electric delight (1979)
Galactica (1980)
Radio Station (1982)
“Some Other Space, Some Other Live!”: tracklist
DISC 1
Side A
- Intro
- Anastasis
- Universal Band
- Ride the Sky
- Astral World
Side B
- All 4 One
- Lost in the Rhythm
- Break the Silence
- Some Other Place, Some Other Time
DISC 2
Side A
- Cosmic Castaway
- Electric Delight
- World on Fire
- Non Stop
Side B
- Back to Your Planet
- Stand on the World
- In the Galaxy
- Future Woman
DISC3
Side A
- One More Mission
- Sci Fi Boogie
- Sitting on a Star
- Fils du Ciel
Side B
- Intro
- Venus Rapsody
- Cyber Love
- On the Road Again