David Bowie: quel bacio clandestino che ha ispirato “Heroes”

Le origini di una delle più belle canzoni della storia della musica.

Una delle canzoni più belle di sempre è nata da un bacio clandestino. Berlino, 1977. David Bowie registra in uno studio a pochi metri dal Muro, gli Hansa Studios, in una città divisa, sorvegliata, ferita. Dalla finestra vede due persone che si abbracciano e baciano accanto al filo spinato, sotto lo sguardo dei soldati. Un gesto proibito, quasi folle. Quel bacio diventa una visione. Da lì nasce “Heroes”. Quei due amanti, di cui Bowie non volle rivelare l’identità, non erano sconosciuti. Erano Tony Visconti, il suo produttore, e la corista Antonia Maass. Lui era sposato: il loro amore era segreto. Un sentimento nascosto, in un luogo dove perfino respirare liberamente sembrava impossibile. Bowie vide in quel momento tutto: la fragilità, la speranza, il coraggio. Due persone che si baciano accanto a un muro diventano, per lui, simbolo di resistenza. Con Brian Eno e Robert Fripp, Bowie costruisce una canzone che cresce come un grido trattenuto. Il suono si espande, la voce si rompe, come se volesse oltrepassare il muro con la sola forza dell’emozione.Heroes” diventa un inno alla possibilità di restare umani in mezzo alle divisioni, ai confini. Racconta che a volte basta un gesto semplice per sentirsi eroi. Anche solo per un giorno, anche solo per amore.

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