Il nuovo brano con cui nayt ha deciso di tornare a condividere la propria musica è spinto dalla ricerca di una apparentemente semplice domanda: “Com’è che si fa a essere un uomo?”. Il pezzo, prodotto da Zef, presenta un sound cupo e ipnotico che accompagna il testo, enfatizzando il tema dell'introspezione e della ricerca di sé. Il videoclip, diretto da Giulio Rosati, completa l'opera con immagini evocative che riflettono le tematiche del brano. "Usare la figura dello stuntman per raccontare cosa significa crescere uomini. Oggi gli errori dei nostri padri ci insegnano che, molto più dell’uso della forza, si tratta di cosa impariamo a farne del dolore che subiamo e di quello che inevitabilmente infliggiamo agli altri. Credo mi riferissi a questo quando dicevo che decidere è un’occasione che dà solo il dolore", ha scritto. Nayt, proseguendo nel suo percorso di ribaltamento dei cliché del rap, esplora la fragilità dell'identità maschile contemporanea, mettendo in discussione i modelli tradizionali di virilità mostrando le contraddizioni tra forza e debolezza, amore e rabbia, apparenza e verità. È musica che vuole far venire le vertigini, disarcionando le proprie convinzioni.
Si interroga sull'essere uomo oggi, affrontando temi come la solitudine, la ricerca di autenticità e la difficoltà di trovare punti di riferimento in un mondo complesso. Illuminante la strofa iniziale: “Noi non parliamo, noi non sentiamo dolore”, che ricorda le maschere indossate dagli uomini. Su questo e sull’incomunicabilità, sul “non parlarsi”, in particolare tra maschi, è incentrato anche l’ultimo volume di Zerocalcare “Quando muori resta a me”. È importante sottolineare come nayt cerchi un equilibrio tra profondità e accessibilità della musica: le sue canzoni non sono grovigli da artistoide o sperimentazioni cervellotiche, ma tentativi di portare contenuti spessi su produzioni e sonorità fresche, per tutti. E se questo mix nel 2026 arrivasse sul palco dell’Ariston, al Festival di Sanremo? Prima di lui altri artisti con il suo “taglio”, uno di questi è stato Rancore, hanno avuto un’occasione. In un mercato musicale dove densità e frivolezza hanno un gap che sembra incolmabile, una mosca bianca come nayt potrebbe lasciare un’impronta nella Riviera dei Fiori.
In generale “Un uomo” è il racconto di uno smarrimento, di una perdita di punti di riferimento e dell’incapacità di distinguere con precisione quello che differenzia la realtà dalla finzione. Perché è quello che si nasconde, che cela la vera natura delle persone. “Penso che, più ciò che mostri, parla quello che nascondi”, rappa. “Un uomo” è un salto dentro le proprie debolezze, che vanno accettate e superate per fare quello che più conta: crescere. Dopo il tour sold out nei club italiani della scorsa primavera, nayt si esibirà per la prima volta questo ottobre in due live nei palasport, con una data al Palazzo dello Sport di Roma, giovedì 23 ottobre, e una all’Unipol Forum di Milano, sabato 25 ottobre.
Notizie
|
06/10/2025