Quella volta che i Metallica copiarono una copertina

Ma ai legittimi autori, gli Spinal Tap, non dispiacque

Anche una delle più grandi band della storia del metal (e non solo del metal) può essere a corto di idee originali. È capitato anche ai Metallica i quali, per la copertina dell'omonimo album del 1991, potrebbero aver "preso spunto" da altri.

Il capolavoro che ha consegnato alla storia "Enter sandman", "The unforgiven", "Sad but true" e "Nothing else matters" è diventato un'icona anche per la sua copertina, completamente nera (fatta eccezione per il famoso serpente nell'angolo in basso a destra). L'impatto visivo è immediato... come intuirono gli Spinal Tap già nel 1984, quando presentarono la colonna sonora del mockumentary del 1984 "This is Spinal Tap" con una copertina total black.

Nell'ultimo numero della rivista "Metal Hammer", il cantante e chitarrista degli Spinal Tap, David St Hubbins, smentisce tracce di rancore tra il suo trio comedy-metal e i Metallica. "Ne abbiamo discusso", dice oggi St Hubbins a proposito della "violazione di copyright". "Dicono: 'È un tributo!'. O almeno così ha detto Lars [Ulrich, batterista dei Metallica]. James [Hetfield] deve aver borbottato qualcosa tipo: 'Non ne avevamo idea'. Ma li prenderemo in parola".

Nessuna rivendicazione dunque da parte di St Hubbins: "Sono ragazzi adorabili e molto intelligenti, e anche in ottima forma. Potrebbero sicuramente lasciare il segno nel prossimo millennium, o meglio, nel prossimo metallicum, direi". Il cameo di Ulrich nel film "Spinal Tap II" simboleggia ulteriormente il clima di amicizia che regna tra i due gruppi.

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