Le Nova Twins sono ancora la band più figa del rock contemporaneo

Spregiudicate, ribelli, impegnate. E soprattutto femministe da battaglia. Hanno riempito un vuoto.

«Capelli afro, radici nere / li prendiamo tutti a calci», cantano loro in "NOVA", in un mix elettrizzante di hard rock, rap e punk, la formula che in questi anni gli ha permesso di farsi un enorme seguito di pubblico e di critica a livello internazionale, conquistando i palchi dei più prestigiosi festival mondiali. Sembra una minaccia. E lo è, in pieno stile Nova Twins, ovvero Amy Love e Georgia South, le ragazze più cazzute della scena rock mondiale contemporanea. Con testi che parlano di disuguaglianza di genere e di molestie sessuali, le due musiciste, entrambe nere, hanno scritto una nuova pagina del genere sin dall’esordio del 2020 con “Who are the girls?”, “Chi sono le ragazze?”, titolo che era una vera e propria dichiarazione di intenti. “Nova” è il singolo che ha anticipato l’uscita del loro nuovo album, “Parasites & butterflies”, il terzo della loro carriera, appena arrivato nei negozi e sulle piattaforme: lo presenteranno in Italia il 30 settembre con uno show alla Santeria Toscana di Milano, imperdibile. «Quando abbiamo iniziato ai nostri concerti c’erano prevalentemente maschi bianci. Sono sempre stati rispettosi e sono sempre i benvenuti, ma abbiamo notato che prima del nostro successo non c’erano donne o persone di colore ai concerti rock. Ai festival eravamo le uniche in cartellone che ci assomigliavano. Ora ai nostri show sotto il palco c’è un mix di persone diverse che si divertono», dicono loro.

Tra anticonformismo e attitudine iconoclasta

Una (Amy, voce e chitarra, 28 anni) ha origini per metà iraniane e per metà nigeriane. L’altra (Georgia, cori e basso, 27) ha origini giamaicane. Si conoscono da quando erano bambine e nel 2014 fondarono la loro prima band a Londra. Con la loro musica hanno infuso nuova linfa alla scena rock mondiale. Spregiudicate, ribelli, impegnate. E soprattutto femministe da battaglia. Love e South hanno risvegliato una scena, quella del rock, che sembrava un po’ assopita, impantanata in luoghi comuni e cliché, tanto da guadagnarsi il supporto di un colosso come Marshall, l’iconica casa inglese che progetta e produce amplificatori, casse e strumenti e che nel 2017 ha fondato un’etichetta tutta sua. Lo hanno fatto con tutto il loro anticoformismo, la loro attitudine iconoclasta e l’originalità del loro progetto. “Parasites & butterflies” si pone in perfetta continuità con i precedenti “Who are the girls” e “Supernova”, quest’ultimo uscito nel 2022, anche se in cabina di produzione Rich Costey, già al fianco dei Foo Fighters, ha preso il posto di Jim Abbiss, che aveva affiancato il duo per i primi lavori.

Il confronto con gli Skunk Anansie e Skin

Il terzo album delle Nova Twins è ancora più ricco del caratteristico ibrido di rock, metal, punk e hip-hop che ha portato Love e South in prima linea in un genere ancora dominato dagli uomini, ma la scrittura delle due ragazze si fa ancora più antemica che in passato. Del resto in questi anni le Nova Twins hanno conquistato platee sempre più vaste, seguendo in tour Yungblud, Wolf Alice, gli Skunk Anansie ed esibendosi sui palchi di mega raduni come Glastonbury e lo Sziget di Budapest. La loro musica porta avanti l’eredità del clit-rock (il rock clitorideo: l’espressione, un po’ volgare ma comunque rappresentativa dello stile del gruppo) degli stessi Skunk Anansie di Skin, che Amy Love ricorda anche vocalmente: «Vogliamo rappresentare le giovani donne nere, ma il nostro progetto non parla solo a loro: parla a tutte le comunità emarginate». Tra rock e femminismo si muovono anche i dodici brani del nuovo album, Le Nova Twins lo hanno registrato a Vermont, negli Stati Uniti.

Cosa dicono di loro la critica e i grandi del rock

La rivista Kerrang! ha definito il loro suono «unico nell’attuale scena rock». Il Guardian ha scritto che il loro successo «infrange i luoghi comuni su chi può fare musica rock». Amy e Georgia hanno conquistato pure giganti come Elton John: «Sono fenomenali». La stessa Skin le ha elogiate per l’orgoglio con il quale portano avanti il loro progetto, oggi che il rock è decisamente annacquato: «In un certo senso gli stiamo passando il testimone. Penso che avrebbero più successo in America, perché in Inghilterra le etichette discografiche continuano a dire che le donne nere dovrebbero cantare solo r&b». Nel videoclip di Nova le due si scatenano in mezzo a una folla tutta al femminile: «È un tributo alle donne della nostra famiglia e un rifiuto di scusarci per ciò che siamo - dicono - abbiamo canzoni che non parlano solo di politica. Abbiamo canzoni sulla fine di storie, sull'uccisione dei nostri fidanzati e sul sesso. Scavate in profondità e vedrete che siamo solo due ragazze normali che si fanno strada nella vita».

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