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"Con John Bonham non si scherzava, sapeva ciò che voleva"

Parole di Ron Nevison, che lavorò alla realizzazione dell'album dei Led Zeppelin "Physical Graffiti"
"Con John Bonham non si scherzava, sapeva ciò che voleva"

Il produttore e tecnico del suono statunitense Ron Nevison ha raccontato a The Sonic Road Podcast come fu lavorare con il batterista dei Led Zeppelin John Bonham durante le sedute di registrazione del doppio album del febbraio 1975 "Physical Graffiti" (qui la storia dell'album).

Ecco quanto dichiarato da Nevison: "Con lui non si scherzava. Sapeva ciò che voleva. Quando mi ero sistemato, mi chiese di spostarmi nel corridoio dove aveva registrato con successo 'Houses of the Holy' con... Sto cercando di ricordare chi fosse il fonico (Eddie Kramer, ndr). Ma in un certo senso sapeva quello che voleva".

Il produttore ha poi ricordato come Bonham abbia rifiutato i suoi tentativi di utilizzare microfoni aggiuntivi durante la registrazione. "Iniziai a mettere i microfoni intorno alla batteria. Lui disse 'No'. Io risposi: 'Beh, senti, per sicurezza'. 'No'. Due microfoni sopra il primo piano della scala che saliva intorno all'ingresso, usai quelli: solo una coppia stereo, ed è questo il suono di batteria nei nove brani che registrai per 'Physical Graffiti'".



Le sedute di registrazione del sesto album dei Led Zeppelin "Physical Graffiti" si svolsero a Headley Grange, una casa di campagna vittoriana nell'East Hampshire, in Inghilterra. Un luogo che venne scelto dalla band per le sue ottime proprietà acustiche. La grande scalinata e i corridoi della casa fornirono il suono ambientale che divenne parte integrante del carattere dell'album.

I lavori alla realizzazione del disco andarono un poco per le lunghe. All'inizio, infatti, Robert Plant dovette sottoporsi a un intervento chirurgico alle corde vocali che costrinse la band a interrompere le sedute di registrazione e a riunirsi in seguito per completare l'album. L'imprevedibile interruzione contribuì alla varietà sonora dell'album, poiché i brani furono registrati in momenti e luoghi diversi. Il ruolo di Jimmy Page come produttore durante queste sedute fu cruciale per mantenere una visione unitaria dell'album nonostante le circostanze difficili.
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