I migliori album dei Kiss, secondo Paul Stanley

Il chitarrista dei Kiss classifica i suoi 5 album preferiti della band in una recente intervista

Dalla discografia piuttosto varia dei Kiss, composta da 20 lavori di studio e 13 dal vivo, Paul Stanley ha recentemente  individuato e classificato i suoi 5 album preferiti della band. Nel corso di una nuova intervista concessa al podcast "Broken Record", il 73enne cantante e chitarrista ha scelto i suoi cinque album preferiti del gruppo di "I was made for lovin' you", mettendoli in ordine e spiegando le ragioni dietro ogni scelta. Dal repertorio della band, con il primo disco eponimo uscito nel 1974 e l'ultimo "Monster" nel 2012, due degli album selezionati da Stanley sono progetti dal vivo.

Ecco la classifica personale di Paul Stanley, in ordine crescente di preferenza, con alcuni commenti trascritti e riportati da "Loudwire":

5. "KISS Unplugged" (1996)

"La band in quel momento era in stato di grazia", ha ricordato Stanley, che ha posizionato al quinto posto della sua classifica personale degli album preferiti dei Kiss la loro esibizione per il noto format di MTV. Ha aggiunto: "Niente effetti, niente amplificatori, niente corse sul palco — solo noi con chitarre e batteria, a cantare con tutto quello che avevamo. È stata anche l’occasione per mettere in risalto le canzoni, perché ho sempre creduto nell’idea che una buona canzone possa essere suonata anche solo con una chitarra".

4. Rock and Roll Over (1976)

Per il quarto posto, Paul Stanley sceglie il quinto album in studio dei KISS, pubblicato nel novembre del 1976, "Rock and Roll Over", contenente i singoli "Calling Dr. Love" e "Hard Luck Woman". "Non suonava per niente come noi suonavamo dal vivo", ha osservato Stanley: "Era qualcosa che ci sfuggiva, forse per via delle persone con cui lavoravamo. Ci è proprio scivolato di mano. Ma è stato anche il momento in cui abbiamo fatto qualcosa con un vero focus e una chiarezza su ciò che volevamo fare, ed è per questo che lo considero davvero valido".

3. Sonic Boom (2009)

"Sonic Boom" è stato il primo album dei KISS del ventunesimo secolo, dopo "Psycho Circus" del 1998, e alla fine si è rivelato il loro penultimo album in studio. A proposito del disco, che si posiziona sul gradino più basso del podio, Paul Stanley ha detto: "'Sonic Boom' è un grande album realizzato da una band consapevole delle proprie radici, che sa da dove viene e che ha raccolto il testimone per andare avanti. Amo quell’album, e amo lo spirito con cui è stato fatto: tutti sapevano cosa volevano fare, ed eravamo al massimo della forma".

2. Destroyer (1976)

La seconda posizione è riservata a "Destroyer" del 1976, il disco che include alcuni dei più grandi successi della band, tra cui "Detroit Rock City" e "Shout It Out Loud". "Anche se 'Destroyer' non suonava come i dischi precedenti, lavorare con Bob Ezrin è stato come andare a scuola", ha spiegato Stanley: "Fu una lezione di disciplina, di miglioramento nella scrittura. Almeno temporaneamente, abbiamo messo da parte tutte le canzoni che parlavano di dormire con questa o quella persona o dei party, e abbiamo alzato il livello. Molti di quei brani sono rimasti nel nostro repertorio fino alla fine".

1. Alive! (1975)

In vetta si trova invece il primo album dal vivo dei KISS, "Alive!", pubblicato nel 1975 e composto da registrazioni catturate durante diversi concerti dell’anno a Detroit, Cleveland, Wildwood e Davenport. "Volevamo un album che ti immergesse completamente nell’esperienza, che ti facesse sentire circondato dalla folla, che ti facesse sentire le esplosioni assordanti, che sistemasse anche eventuali errori o corde rotte", ha sottolineato il cantante e chitarrista: "Gli snob o i puristi forse hanno storto il naso davanti a quell’idea, ma la verità è che quell’album è ancora considerato, se non il migliore, uno dei migliori — e in molti ambienti, il miglior album live di sempre. Non perché fosse tutto registrato dal vivo, ma perché ha catturato in pieno l’esperienza del live".

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