Ospite di una recente puntata del podcast "The School Of Greatness" condotto da Lewis Howes, a Gene Simmons è stato chiesto di nominare alcuni dei più grandi musicisti e autori di canzoni che abbia mai visto o ascoltato. Il bassista e cantante dei KISS ha quindi sottolineato l'importanza dei Beatles nella storia della musica, spiegando anche quelle che secondo lui "si chiamano canzoni perfette".
"I Beatles sono al di sopra e oltre qualsiasi cosa si sia vista nella musica negli ultimi 200 anni", ha affermato Simmons: "Non succedeva dai tempi del Rinascimento una cosa del genere. Bisogna capire che sono stati attivi per neanche un decennio e provenivano da un posto, Liverpool, dove non succedeva mai nulla. Alta disoccupazione, nessuna esperienza, nessun curriculum, niente di niente". Continuando nel suo discorso, Simmons si è quindi messo a intonare “I want to hold your hand” e “She loves you", per affermare: "È un accordo sofisticato, se ne capisci di musica". Ha aggiunto:
"Facciamo degli esempi: '(I can't get no) Satisfaction' dei Rolling Stones è una delle più grandi canzoni e ci vogliono 40 secondi circa per arrivare al primo ritornello. Con 'Sunshine of your love' dei Cream ci vogliono 50 secondi per arrivare al verso 'I've been waiting so long'. I Beatles invece tiravano fuori canozni come 'Help'. Come inizia? Semplicemente: 'Help! I need somebody, Help!'. Neanche un’introduzione, niente. Potrei andare avanti citando anche 'Yesterday’, "Michelle' e ‘Hey, Jude’. E in quest'ultimo caso, oltretutto, la parola 'Hey' anticipa la musica, e poi arrivano gli accordi. Quelle sono quelle che si chiamano canzoni perfette. Non solo: il titolo della canzone è la prima parola del brano, è la più memorabile ed è anche l’ultima parola della canzone. Chi scrive più canzoni così? Il loro talento nella scrittura è innegabile. Paul McCartney, in particolare, è di gran lunga il più grande autore di canzoni della storia della musica registrata".
Non è la prima volta che Gene Simmons racconta l'importanza dei Beatles nella musica. In un'intervista per "Spin" del 2022 il co-fondatore dei Kiss aveva ricordato: "Quando ero bambino, i Beatles mi hanno colpito come un avvenimento religioso, come una singolarità. Non ero un musicista. Ero solo un ragazzino. Accendo la TV, ed ecco che compaiono i Beatles e cantano: 'She loves you, yeah, yeah, yeah'. Pensai subito: 'Cos’è questa roba? Che accento è questo?'. E oltretutto sembravano delle ragazze, con quei tagli di capelli ridicoli!".
Due anni fa, Simmons aveva dichiarato all’agenzia "PA", ripresa da "Blabbermouth", che i Beatles hanno addirittura "cambiato la cultura". "Se non fosse stato per i Beatles, l’Inghilterra sarebbe rimasta legata a Re Artù, Guy Fawkes e a tutte quelle altre cose: sarebbe rimasto solo un altro paese con una storia, come tanti altri paesi che hanno una storia interessante", aveva sottolineato il musicista: "I Beatles l’hanno resa speciale, hanno creato una cultura, quasi una religione, e Liverpool è diventata una terra santa. Quando sono arrivati i Beatles, è stato come una bomba all’idrogeno. Non potevo credere a quello che stavo vedendo e ascoltando. Era incredibile, e tutti noi continuavamo a puntare lo sguardo verso l’Inghilterra, e la cosa mi ha colpito a tal punto che ho cominciato a parlare con un finto accento inglese. Elvis Presley era una star, ma non ha cambiato la cultura. Era una vera rockstar, ma non ha influenzato il modo di vivere, fare o pensare. I Beatles hanno cambiato tutto. È stato quasi come un prima e dopo: BB e AB — Before Beatles e After Beatles. Tutto è cambiato".