La brutta aria che tira sul mercato discografico invoglia all’associazionismo, alla creazione di consorzi, alla nascita di etichette “ombrello”.
E così, dopo la Cooperative Music appena lanciata dalla V2 di Richard Branson (vedi News), anche Sony BMG torna alla carica con Red Independent Network o Red Ink, organizzazione internazionale di servizi che si propone come partner per etichette indipendenti che desiderino “lavorare” il proprio repertorio all’estero e cercare fortuna al di fuori dei rispettivi mercati nazionali. Non è un’idea nuova per la Sony, che negli Stati Uniti controlla una struttura analoga e quasi omonima, Red, e che nel Vecchio Continente aveva già allestito una decina di anni fa qualcosa di simile, Sony Independent Network Europe (Sine, a cui aderivano etichette come Independiente, Skint, Nude e la Creation degli Oasis). “Ma allora quel che facevamo era sostanzialmente fornire servizi di distribuzione e di back office, mentre Red Ink provvederà anche al marketing e alla promozione degli artisti” spiega Tim Bowen, il responsabile Sony BMG per i paesi di lingua inglese che dirigerà la divisione. .
I primi paesi coinvolti nel progetto Red Ink sono Regno Unito, Germania, Benelux, Australia e Canada, ognuno dei quali disporrà di propri uffici locali: ma altri ne seguiranno l’anno prossimo. Poiché la nuova struttura ha respiro extraeuropeo, avrà la possibilità di collaborare strettamente anche con la Red americana e con le indie d’oltre oceano che vi aderiscono. Ai servizi di Red Ink ricorrerà inoltre la stessa Sony BMG per lo sviluppo dei propri artisti emergenti: con l’obiettivo, spiega ancora Bowen, di non bruciarne subito le potenzialità e di farli crescere gradualmente attraverso la costruzione di una fan base.