Un piccolo gioiello: “l’ultima infedeltà.”, brano che apre la tracklist di “decrescendo.”, il nuovo disco di Rkomi in uscita il 23 maggio, rappresenta una delle molteplici anime dell'album. Ed è un brano che sembra segnare un punto e a capo, accendere una nuova luce dopo un Festival di Sanremo in bianco e nero. Crudo e verace, in questo pezzo Rkomi racconta per la prima volta la sua storia senza nasconderne gli aspetti più oscuri e dolorosi. “Quando al compagno di mia madre non bastaron le parole, io avevo nove anni e stavo già imparando a odiare. Lui la spinse contro il tavolo, io spiavo dalla sala, avrei preso un candelabro solo per spaccargli il cranio”, rappa nel brano. E ancora: “Io a quindici anni non so affrontare la droga. Non mi sento un figlio, non mi sento un fratello Non mi sento un amico, un fidanzato, neanche un rapper”.
Il pezzo “l’ultima infedeltà.” è accompagnato da un videoclip in bianco e nero, il cui immaginario visivo sottolinea in maniera ancora più incisiva il testo di Rkomi. Le immagini catturate dall’artista nei suoi versi prendono vita sullo schermo, inquadrando sentimenti complessi in maniera immediata. Il video è anche il mezzo con cui Rkomi ha voluto simbolicamente svelare la tracklist e i featuring del progetto, che vengono proiettati sul suo corpo nell’ultima scena (alcuni dei quali anticipati da frammenti dei brani svelati negli ultimi giorni sulla sua pagina Instagram).
Se la sua musica è in costante evoluzione in termini di forma, punti fermi sono i compagni di viaggio che ha voluto con sé all’interno del suo album. Si tratta innanzitutto di un gruppo di amici – molti dei quali appartenenti alla celebre “Generazione 2016” – che sono cresciuti insieme e ancora oggi condividono una direzione e tanti ricordi in comune: Tedua, Izi, Ernia, Lazza, e Nayt. Il nuovo album “decrescendo.”, in uscita il 23 maggio, è stato definito da Rkomi il suo album più personale di sempre ed è stato scritto nell’arco degli ultimi due anni. “Sarà un tuffo nel suo passato, ma anche un viaggio nel suo futuro. Una lettera a sé stesso e a chi vorrà ascoltarla, scritta con tutta la cura e la dedizione possibile”, così si legge nella presentazione.