Si fa sempre più intrigata e complessa la questione legale che coinvolge Jay-Z per i suoi presunti abusi sessuali. Con una contromossa il rapper sostiene che la donna che lo accusava insieme ai suoi avvocati hanno consapevolmente proceduto con la falsa affermazione che lui e Sean 'Diddy' Combs l'avevano violentata quando aveva 13 anni.
La donna, anomima ma nella denuncia indicata come Jane Doe a febbraio ha ritirato la causa di stupro contro il rapper, sostenendo che lei e i suoi avvocati hanno consapevolmente proceduto con una falsa denuncia e che ha falsificato il racconto che Jay-Z e Sean 'Diddy' Combs l'avevano violentata quando aveva 13 anni, durante un afterparty per gli MTV Video Music Awards del 2000.
La querela, presentata in Alabama, dove la donna vive, cita sia la donna che i suoi avvocati Tony Buzbee e David Fortney.
I legali di Jay-Z hanno dichiarato che la donna "ha ammesso volontariamente e direttamente che la storia presentata pubblicamente in tribunale e alla televisione mondiale era falsa e malevola". La donna ha ammesso in un'intervista alla NBC News di aver "commesso alcuni errori" nelle sue affermazioni. Ha affermato che il padre è andato a prenderla dopo la presunta aggressione. Ha inoltre affermato di aver parlato con un musicista presente all'after party che in realtà in quel momento era in tournée altrove.
La nuova causa prevede una richiesta di risarcimento a favore di Jay-Z per diffamazione nei suoi confronti e di accusa dolosa. Si afferma che il rapper ha subito un danno alla reputazione e che la sua società Roc Nation ha perso più di 20 milioni di dollari.
In una dichiarazione, Buzbee - l’avvocato della donna - ha affermato che la causa di Jay-Z non ha "alcun valore legale". Ha aggiunto che le citazioni attribuite a lei nella nuova causa sono "completamente inventate o hanno parlato con qualcuno che non è la sua cliente. Questo è solo un altro tentativo di intimidire e vessare questa povera donna, di cui ci occuperemo a tempo debito. Non ci faremo intimidire da casi frivoli".
Buzbee è oggetto di una precedente causa da parte di Jay-Z, che l'anno scorso ha accusato l'avvocato di aver chiesto una "mediazione confidenziale" equivalente a un'estorsione in merito alle accuse di stupro di Jane Doe. Un giudice ha respinto la richiesta di estorsione ma ha permesso di procedere con la richiesta di diffamazione, ma non è stata presa alcuna decisione.
In una nuova dichiarazione giurata, la donna ha affermato di essere stata avvicinata a casa a febbraio da due persone che sostenevano di essere investigatori che lavoravano con l'avvocato dell'artista, e di essersi rifiutata di firmare dei documenti che ritrattavano le sue accuse. La donna ha aggiunto di aver ritirato la causa originaria per paura di Jay-Z e dei suoi fan e per la probabilità che "dovessi essere pubblicamente esposta e oggetto di attacchi pubblici".