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Tornano i Garbage con nuova musica: a maggio l'ottavo album

Il disco si intitola “Let all that we imagine be the light” e sarà presto anticipato da un estratto
Tornano i Garbage con nuova musica: a maggio l'ottavo album

Lo scorso anno i Garbage facevano sapere di essere al lavoro su un progetto, ideale successore di "No gods no masters" del 2021 (qui la nostra recensione). Ora Shirley Manson, Duke Erikson, Steve Marker e Butch Vig sono pronti per pubblicare il loro nuovo e ottavo album in studio, di cui hanno rivelato oggi - 27 febbraio - i dettagli.

Il titolo del disco è “Let all that we imagine be the light” e la data di uscita è fissata per il prossimo 30 maggio. Composto da dieci canzoni, l'album è stato registrato ai Red Razor Sounds di Los Angeles, in California, ma alcune sessioni si sono svolte anche nello studio del batterista e produttore Butch Vig, e nella camera da letto della frontwoman Shirley Manson. Stando a quanto promesso in un comunicato stampa, “Let all that we imagine be the light” viene descritto come un lavoro “speranzoso” e “costruttivo”, che sarà presto anticipato da un singolo in arrivo “nelle prossime settimane”.

L’album, confermato sui social già la scorsa settimana, è stato prodotto dagli stessi Garbage insieme al loro storico ingegnere del suono Billy Bush. I dettagli sono stati condivisi da Manson in una lunga nota stampa in cui viene raccontato:

“Il nostro ultimo album era estremamente diretto. Nato dalla frustrazione e dalla rabbia, aveva una qualità distruttiva, come se fosse stato scritto con la terra bruciata alle spalle. Con questo nuovo disco, però, ho sentito il bisogno di cercare un’energia diversa, più costruttiva. Ho immaginato di emergere dal sottosuolo con fari accesi, mentre ci muovevamo verso il futuro. Alla ricerca della vita, dell’amore, di tutte le cose belle del mondo, che in questo momento sembrano così rare. Questa è stata la mia idea di fondo durante la creazione del disco: quando tutto sembra oscuro, è meglio cercare la luce, ciò che è amorevole e positivo. Da giovane tendevo a distruggere, ora che sono più grande credo sia fondamentale costruire e creare. Ho ancora un’idea romantica della comunità, della società, del mondo. Non voglio attraversare la vita creando caos e distruzione. Voglio fare del bene. Non voglio fare del male".

Ha aggiunto: “Quando abbiamo iniziato a lavorare su questo disco, ero determinata a trovare un mondo più luminoso e positivo in cui immergermi. Il titolo dell’album, 'Let all that we imagine be the light', descrive perfettamente il progetto nel suo insieme. Quando tutto è buio, è essenziale cercare forze positive e belle nel mondo. Sembra quasi una questione di vita o di morte. Una strategia di sopravvivenza".

L'apertura dell'album è affidata al brano "There’s no future in optimism", che Shirley Manson ha presentato così: "Volevo che 'There’s no future in optimism' aprisse l’album. Inizia con un richiamo da battaglia, una dichiarazione di intenti. È un appello a tutte le persone che la pensano come noi: se vuoi affrontare questo mondo con amore, se sei disposto a investire nella tenerezza invece che nella violenza e nell’odio, allora siamo con te. Dovresti unirti a noi". E ancora: "Devo credere che la musica e l’arte possano ancora influenzare la cultura. So che continuano ad avere un impatto su di me: quel potere misterioso che nessun governo può controllare o comprare. La grande musica esiste in un microcosmo tutto suo, privo di interferenze o influenze corruttive. Anche se tutto nella nostra società sembra suggerire il contrario, credo ancora che la musica abbia il potere di cambiare le cose, di spostare atomi, pensieri e posizioni".

A lei ha fatto eco Butch Vig, che ha commentato:

“Abbiamo usato molti sintetizzatori analogici e tecniche di sound design per il disco, perché ci sembravano perfetti per le vibrazioni distopiche che stavamo vivendo. Siamo partiti con una tela bianca, ma, considerando quello che sta accadendo negli Stati Uniti e nel mondo, era inevitabile che la follia si infiltrasse nei brani.
Tuttavia, volevamo assolutamente che il disco trasmettesse speranza, luce, e la sensazione che il potere sia nelle mani delle persone.”

L’album viene descritto nel comunicato come un lavoro “inconfondibilmente Garbage”, con “tutte le caratteristiche e i tratti distintivi per cui sono noti”. Si parla di “grandi chitarre, ritmi precisi e incalzanti e paesaggi sonori cinematografici” che si intrecciano con “la voce inconfondibile di Shirley Manson e i suoi testi intrisi di attitudine”.

I Garbage sono tornati a esibirsi in Italia lo scorso anno, dopo cinque anni, per celebrare i quasi trent’anni di carriera in concerto a Milano (qui il nostro racconto).

Ecco tracklist e copertina di “Let all that we imagine be the light”:
‘There’s No Future In Optimism’
‘Chinese Fire Horse’
‘Hold’
‘Have We Met (The Void)’
‘Sisyphus’
‘Radical’
‘Love To Give’
‘Get Out My Face AKA Bad Kitty’
‘R U Happy Now’
‘The Day That I Met God’

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