Per Taylor Swift, l’”Eras tour” lascia un’eredità che va al di là del discorso prettamente artistico. Nel salutare ieri sera dal palco del BC Place di Vancouver i fan, non solo i 60 mila quelli accalcati sotto il palco e sugli spalti dell’arena canadese ma anche quelli che sui social non facevano che aggiornare il feed affamati di aggiornamenti sullo show, al termine dell’ultimo concerto del suo tour dei record la popstar statunitense ha detto: “Penso che questa sia l’eredità duratura di questo tour: il fatto che voi abbiate creato questo spazio di gioia, unione e amore. Non potrei essere più orgogliosa di voi. Voglio solo dire che siete voi il motivo per cui questo è così speciale: il fatto che voi mi abbiate supportato per tutto questo tempo è il motivo per cui posso fare queste belle passeggiate nei ricordi ogni sera, perché vi siete presi cura di ogni era della mia intera vita”. Quello di ieri sera a Vancouver è stato il concerto numero 149 di una tournée annunciata nell’autunno del 2022 e partita il 17 marzo 2023 da Glendale, in Arizona, che dopo aver fatto tappa in 53 città, aver venduto 10,1 milioni di biglietti e aver incassato 2 miliardi di dollari è giunta finalmente al capolinea. Lasciando aperto un interrogativo: cosa ne sarà di Taylor Swift ora che è terminato l’”Eras tour”?
L'uscita di "Reputation (Taylor's version)" è davvero imminente?
La domanda non è affatto banale. Numeri da capogiro (che l’hanno consacrata come la nuova Regina del Pop: non ce ne voglia Madonna, che rimane, se volete, Regina Madre), colpi di scena, persino terremoti scatenati dalle vibrazioni prodotte dai fan che hanno riempito gli stadi di tutto il mondo: in questi due anni la voce di “Cruel summer” si è assicurata grazie ai trionfi del tour una presenza pressoché costante sui media. Ma sbaglia chi pensa che con la conclusione dell’”Eras tour” la cantautrice si eclissi, almeno per un po’, dalle scene. Tra i fan, sui social e nelle chat a lei dedicate, ancor prima del concerto di ieri sera - quando da noi era l’alba di stamattina, per via del fuso orario - era tutto un moltiplicarsi di voci, ipotesi, suggestioni. Ma come sempre quando c’è di mezzo Taylor Swift, super attenta a controllare la sua immagine pubblica e ogni aspetto del suo lavoro, desiderosa di comunicare in prima persona tutte le novità che la riguardano, tanto mistero e ben poche certezze. Per dire: i fan che erano sicurissimi che durante l’ultimo concerto dell’”Eras tour” Swift annunciasse la data d’uscita dell'atteso “Reputation (Taylor’s Version)”, ri-registrazione dell’album del 2017 che rientra nella serie di ripubblicazioni dei dischi dei quali non deteneva più la proprietà dei master perché incisi prima della fondazione, nel 2019, della sua etichetta Taylor Swift Productions, sono rimasti a bocca asciutta.
L'iperproduzione (quasi disumana)
Nelle 256 pagine, tra foto e pensieri appuntati in questi due anni, che compongono il libro “Eras Tour Book” (è stato pubblicato appena lo scorso 29 novembre e secondo i dati di BookScan, che monitora le vendite dei libri, ha venduto solo nei primi due giorni dall’uscita 814 mila copie), Swift ad un certo punto dà appuntamento ai fan “alla prossima era”, lasciando intendere di essere già al lavoro su nuova musica, nonostante il suo ultimo album di inediti “The tortured poets department” sia uscito appena lo scorso aprile. Non ci sarebbe da meravigliarsi, però. In questi quattro anni la cantautrice ha abituato i fan a un’iperproduzione semplicemente disumana. Dal 2020 ad oggi Swift ha inciso quattro album di inediti: “Folklore” ed “Evermore” del 2020, “Midnights” del 2022 e il già citato “The tortured poets department”. Non solo: ha anche reinciso quattro dei suoi vecchi dischi, per la serie “Taylor’s Version”: “Fearless” e “Red” sono tornati nei negozi nel 2021, seguiti nel 2023 da “Speak now” e “1989”.
Un 2025 oltre la musica?
Ma il 2025 potrebbe essere anche l’anno giusto per sperimentare in altri ambiti diversi dalla musica. I fan più attenti hanno fatto notare come l’accordo firmato dalla popstar nel 2022 per dirigere da regista un film per Searchlight Pictures, basato su una sceneggiatura originale, non abbia ancora prodotto frutti. La Bbc ha invece riferito la notizia del deposito, da parte di Swift, di diversi marchi, tra cui “Taylor-Con” e “Female Rage: The musical”: che stia lavorando a una produzione per Broadway?
Di sicuro c’è che la conclusione dell’”Eras tour” lascia Swift davanti a un bivio: questa tournée sarà il metro di paragone con cui la 34enne popstar dovrà confrontarsi per il resto della sua carriera. Lei l’ha definita “la cosa più estenuante, totalizzante, ma anche più gioiosa, più gratificante e meravigliosa” che le sia mai capitata nella vita. La prossima mossa sarà la più importante di tutte: vietato sbagliare. Intanto il 2 febbraio 2025 a Los Angeles si svolgerà la cerimonia di consegna dei Grammy Awards. Taylor Swift è candidata in sei categorie, compresa quella come “Album dell’anno” con lo stesso “The tortured poets department”: c’è un impero da difendere.