Cosa pensava Ian Anderson dei Genesis

Non vi è alcun dubbio che uno dei musicisti più influenti dell'area Prog Rock sia stato e sia il frontman dei Jethro Tull Ian Anderson. Ad orbitare nello stesso ambito in Gran Bretagna alla fine degli anni Sessanta e nei primi Settanta c'erano i Genesis allora guidati da Peter Gabriel. Anderson non è mai stato un loro fan nonostante ne abbia riconosciuto l'importanza tanto che a Vintage Rock nel 2002 dichiarò che fanno parte dei 'Big Four' del Progressive Rock.
In un'intervista concessa nel 2021 a Oswaldo Marques di Stay Rock Brazil Anderson argomentò: "Non sono mai stato un fan dei Genesis. Ma la loro abilità musicale è incredibile". Una delle cose che non gli piaceva molto dei Genesis era che portavano il Prog Rock troppo oltre. "Era il 1972, è da lì che credo di aver compreso che fossero A, surreali, e B, oltre la realtà, e di parodiare e prendere in giro certe istituzioni della britannicità. Così facendo, sotto l'ombrello del prog rock. In un certo senso stavo prendendo in giro l'intera nozione di concept album e prog rock come era conosciuto a quel tempo. Avendo iniziato nel 1969 con il suono più delicato del progressive rock. Una volta diventato prog, c'era un elemento di presa in giro e forse certe band. Forse gli Yes o gli ELP e i Genesis lo portarono un po' all'estremo. Facendolo diventare piuttosto autoindulgente. Musicalmente grandioso ma autoindulgente e forse pomposamente diverso dai musicisti più semplici. Come tutti noi che stavamo ancora imparando a suonare i nostri strumenti.”
A metà degli anni '70 molti gruppi Prog Rock avevano assaporato il dolce sapore del successo e cercavano di spingere il genere un poco più in là realizzando brani sempre più complessi e lunghi. Questo infastidiva Ian Anderson, l'oggi 77enne musicista britannico riteneva che quei gruppi facessero musica "arrogante" ed "esagerata", come spiegò, nel 2012, in un'intervista con Jim Rowland. "Beh sì, stai parafrasando, non del tutto in modo errato, ciò che pensavo all'epoca. 'Aqualung' era percepito dai critici, piuttosto che dal pubblico, come un concept album. Dava loro qualcosa su cui scrivere. C'erano due o tre canzoni che in qualche modo erano collegate. Ma c'erano un sacco di canzoni che non avevano nulla a che fare l'una con le altre. Quindi non penso sia davvero corretto definirlo concept album. Ma il termine 'Progressive Rock' non mi ha mai creato alcun problema. Ero più che felice di essere considerato un musicista progressive rock, mi andava bene. Fu solo più tardi quando la parola 'prog' assunse toni piuttosto cupi di musica roboante, pomposa, arrogante, esagerata ed egoista. Quello era il modo di fare di alcuni gruppi nostri pari come Yes, Emerson Lake and Palmer e Genesis che tendevano a essere un po' monotoni, e a quel punto noi non lo facevamo.”
La direzione musicale intrapresa dalle band prog rock a quel tempo portò nel giro di un paio di anni al rigetto e fu di ispirazione al movimento punk che sentiva come la musica rock stesse perdendo la sua anima e la sua immediatezza, poiché le canzoni erano diventate molto complesse, lunghe e suonate da musicisti parecchio talentosi, quindi non alla portata di tutti. Tra gli intenti del punk rock vi era anche quello di riportare il rock alle sue basi.