Gracie Abrams è la popstar del futuro (prossimo)
Questo momento qui Gracie Abrams lo ha aspettato per almeno cinque anni. In un’epoca in cui le carriere degli artisti si giocano in una manciata di settimane e non sono ammessi passi falsi, sessanta mesi sono un’infinità. Eppure è stato esattamente sessanta mesi fa che la cantautrice statunitense, classe 1999, ha pubblicato il suo singolo d’esordio “Mean it”. Reazioni? Freddine. Forse per l’allora ventenne cantautrice i tempi non erano ancora maturi per mettere la testolina fuori dalla sua cameretta e di sicuro le pressioni legate al cognome, lo stesso di papà J.J., uno dei creatori di “Lost”, tra le serie di maggiore successo della storia della tv (oltre che aver diretto film come “Mission: Impossible III”, “Star Trek”, “Star Wars: Il risveglio della froza” e “Star Wars: l’ascesa di Skywalker - è una delle personalità più influenti di Hollywood anche sua mamma, la produttrice cinematografica Katie McGrath), non devono aver giovato. Ma Gracie non si è buttata via. Com’è che dice quel detto? Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti. È quello che ha fatto lei. Che ora raccoglie i frutti di una lunga gavetta. L’ultimo traguardo della serie? L’ha raggiunto ieri, quando sono state svelate le candidature dei Grammy Awards 2025 e la sua “Us”, in duetto con Taylor Swift, ha conquistato una nomination nella categoria “Best Pop Duo/Group Performance”: una rivincita dopo la sconfitta dello scorso anno, quando arrivò a un passo dal conquistare il premio come “Best New Artist”, artista rivelazione dell’anno, andato alla fine a Victoria Monét. A proposito: Victoria Monét è del tutto assente tra le candidature dei Grammy 2025.
La musica di Gracie Abrams, virale su TikTok, ha ottenuto 3 miliardi di visualizzazioni. Il nuovo singolo, “That’s so true”, esplode nelle classifiche globali ed è tra i più ascoltati al mondo su Spotify: solo nell’ultima settimana ha totalizzato 32 milioni di streams, più di quelli dei tormentoni “Espresso” e “Please please please” di Sabrina Carpenter, di “Good luck, babe!” di Chappell Roan e di “Wildflower” di Billie Eilish. Come ha fatto Gracie Abrams a raggiungere lo status di popstar del futuro (prossimo)? C’entra la stessa Taylor Swift. Quando nell’autunno del 2022 la popstar dei record svelò le date del suo “Eras Tour” e i nomi degli artisti di apertura, tra i quali figurava anche quello di Gracie Abrams, quest’ultima aveva già cominciato a farsi largo tra le cantautrici di nuova generazione con singoli come “Feels like” e “Where do we go now?”, collezionando anche ospitate nei salotti di punta della tv statunitense, dal “Tonight Show Starring Jimmy Fallon” al “The Late Late Show with James Corden”. La vicinanza a Swift ha fatto da booster alla sua carriera: l’album “The secret of us”, uscito lo scorso giugno e tornato nei negozi ad ottobre sotto forma di edizione deluxe, ha conquistato il primo posto della Official Albums Chart Top 100, la classifica settimanale dei dischi più venduti nel Regno Unito, detronizzando la stessa Taylor Swift e il suo “The tortured poets department”. “Non riesco a comprendere. Questa è la prima volta che qualcosa che ho fatto io arriva al primo posto di una classifica. Questo significa moltissimo per me e per le persone con cui ho avuto la fortuna di realizzare queste canzoni”, ha commentato lei. E pazienza che negli Usa si sia fermata al secondo posto: la sua popolarità è eslposa anche negli States.
Di lei Swift ha detto: “Mischia fragilità e introspezione in un modo che sento vicino al mio Mi fa capire che io e lei abbiamo iniziato a scrivere canzoni per lo stesso motivo, per provare a dare un senso a quello che proviamo. A volte mi sembra che quando canta stia lì lì sul punto di pianger e noi siamo tutti seduti in cerchio intorno a lei ad ascoltare le sue storie”. “The secret of us” è un disco tutto nel segno di Swift: tredici tracce che si muovono tra country, pop e indie, una strada ampiamente battuta dalla popstar statunitense nel corso della sua carriera. Non è un caso che il disco sia stato prodotto da Aaron Dessner, che oltre ad essere una delle colonne portanti dei National è anche da quattro anni il braccio sinistro di Swift (quello destro è, naturalmente, Jack Antonoff): “Sono profondamente appassionata del processo di scrittura di ogni singola canzone che abbiamo realizzato insieme. Erano basate su semi di verità, su esperienze reali della realtà di avere 24 anni. Innamorarsi o uscire da una relazione o scoprire di più su se stessi nel contesto di una persona nuova. Tutti questi sentimenti che spesso sono caotici e imbarazzanti e farlo con qualcuno di cui mi fido ci ha fatto sentire come se respirassimo. Tutti i miei ricordi legati al processo di realizzazione di questo album mi fanno capire quanto sia importante per me l’amicizia”.
Ed è attesa alle stelle per lo show del prossimo 25 febbraio all’Unipol Forum di Milano, unica data italiana del tour nelle arene: il concerto, annunciato lo scorso luglio, è stato dichiarato sold out a fine ottobre, con quattro mesi di anticipo.