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Finneas funziona anche senza Billie Eilish: e Billie?

Esce il nuovo album del produttore, che è molto di più che l'"alter ego" della sorella.
Finneas funziona anche senza Billie Eilish: e Billie?

Mentre registrava insieme alla sorella Billie Eilish il nuovo album di quest’ultima, “Hit me hard and soft”, Finneas lavorava per conto suo ai brani della colonna sonora di “Disclaimer”, la nuova serie Apple diretta dal già Premio Oscar Alfonso Cuarón con Cate Blanchett, Kevin Kline e Sacha Baron Cohen (arriverà sulla piattaforma di streaming venerdì 11 ottobre). Non è la prima volta che Finneas si cimenta con la composizione di una colonna sonora: nel 2022 firmò quella di “The fallout”, il film di Megan Park con protagonista Jenna Ortega (presentato con grande successo al South by Southwest Film Festival, tra gli appuntamenti più attesi dagli appassionati di cinema oltreoceano), e nello stesso anno compose le musiche di “Vengeance”, il film di B. J. Novak con Dove Cameron, la fidanzata di Damiano David dei Maneskin. In molti percepiscono Finneas O’Connell, questo il vero nome del 27enne musicista losangelino, pronto a spedire nei negozi il suo nuovo album solista “For cryin’ out loud!”, come una sorta di “alter ego” maschile della sorella Billie Eilish, la popstar che ha cambiato i connotati alla musica pop mondiale, spalancando le porte della sua cameretta a milioni di fan con hit come “Bad guy” e “Happier than ever”. Ma negli anni Finneas, che del suono di Billie, tra indie, alt-pop e elettronica è stato l’artefice (la favola ebbe inizio con una canzone che lui scrisse nel 2015 per la sua band, i Slightlys, e che poi cedette alla sorellina prodigio, intuendone il potenziale), ha dimostrato di essere molto di più che l’alter ego della sorella.

Nel pop il suo tocco è diventato ambitissimo, come conferma l’elenco degli artisti che gli hanno chiesto di regalargli qualche guizzo nei rispettivi dischi: da Tate McRae a Selena Gomez, da Camila Cabello a Tove Lo, da Halsey a Demi Lovato, passando per Justin Bieber e pure Nicki Minaj. È pur vero che spesso gli è stato chiesto di replicare fedelmente il suono di Billie Eilish, ma intanto si è costruito una carriera tutta sua, staccandosi dalla sorella. Billie, invece, è sempre sembrata restia a collaborare con altri produttori, come se l’assenza di Finneas al suo fianco la facesse sentire in qualche modo incompleta.

Finneas ora si sganca di nuovo e lo fa per pubblicare il suo secondo album da solista dopo “Optimist”. “For cryin’ out loud!” Arriverà il 4 ottobre prossimo, a tre anni dall’esordio, che divise la critica: da un lato chi, come il New Musical Express, celebrò la consacrazione di Finneas, capace di guadagnarsi la reputazione di talento formidabile a pieno titolo; dall’altro chi, come il Guardian, bollò l’album come “dimenticabile”. Sarà, ma quella cover di “The fool on the hill” dei Beatles, tra i Radiohead e la stessa Billie, registrata ad Abbey Road, rimane qualcosa di interessante. “Vorrei che i miei dischi non suonassero come quelli di Billie, che la gente ascoltasse il mio album senza pensare: ‘Oh, mi ricorda lei’”, ripete, a mo’ di mantra, lui.

“Optimist” lo realizzò da solo neimesi della pandemia. Stavolta, invece, Finneas ha voluto coinvolgere nelle session altri musicisti. “Il disco precedente l’ho realizzato completamente da solo in una stanza. È stato soddisfacente, perché ho continuato a lavorarci finché non ha suonato proprio come volevo. Ma è stato alienante. Quindi in questo disco ho cercato di essere iper-collaborativo. Fortunatamente, la maggior parte dei miei amici sono produttori”, ha detto a Rolling Stone USA. Ha lavorato ai brani insieme ad hitmaker come Aron Forbes, già dietro alcuni successi della stessa Billie Eilish, One Direction, Olivia Rodrigo e Halsey, e Miles Morris della band indie rock losangelina Bad Suns.

Del rapporto con la sorella il dieci volte vincitore dei Grammy Awards - della lista fa parte anche quello come “Produttore dell’anno” vinto nel 2020, sulla scia del successo straordinario dell’album d’esordio di Billie Eilish, “When we all fall alseep, where do we go?”, quando l’universo sonoro di due fratelli conquistò il mondo intero - spiega: “La vedo solo come una persona. Non ho mai avuto lavorativamente parlando alcuna forma di relazione”. Eppure sottolinea che ogni volta che Billie gli chiederà di aiutarlo, non si tirerà indietro: “Voglio davvero essere sempre al suo servizio. Penso che per non farci lavorare più insieme dovrebbe crearsi una situazione del tipo per cui lei vuole fare qualcosa che io sostengo, ma che in quel momento non sono in grado di realizzare. Che ne so, magari lei vuole fare un disco ma io sono diventato papà e sento di dover essere un genitore presente. Ma è qualcosa di molto lontano, oggi come oggi”.

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